Liberalizzazioni e aperture domenicali, concorrenza, futuro ruolo della grande distribuzione. Su questi e altri temi un vulcanico Bernardo Caprotti (foto), 87 anni e patron di Esselunga, ha discusso ieri per oltre due ore all’Accademia dei Georgofili di Firenze tenendo una lectio magistralis su tali tematiche. Sul decreto liberalizzazioni Caprotti non ha dubbi: “Sono per la libertà selvaggia”.
Lo ha dichiarato, senza remore, in un’intervista a QN. “Sul discorso degli orari il Papa mi ha fatto arrabbiare. La domenica mattina si può tenere aperto, dalle 9 alle 14. Anche se non condivido le aperture continue e notturne di Los Angeles o Chicago, ma 5 ore domenicali aiutano i clienti, fanno bene alle buste paga e consentono di programmare nuove assunzioni”. Nel corso dell’intervista si prendono in considerazione anche le critiche mosse all’imprenditore milanese, tra cui quella di vendere apsaragi peruviani e uva cilena in gennaio. “Si, vendo asparagi fuori stagione ma non li mangio. Aspetto che maturino da noi – ammette candidamente. “Però penso ai campesinos che coltivano l’asparago c che hanno diritto di mangiare…”.
E poi la grande distribuzione cosa deve aspettarsi in futuro? Oggi possiamo vendere e comprare cose impensabili: in tutte le stagioni. Però dobbiamo poter agire in libertà. Senza la burocrazia che strangola. E con la benedizione del Papa anche se apriamo la domenica mattina”.