PAC, CATANIA: “ENTRO GIUGNO ATTESE NUOVE MISURE SUI PREZZI DI RITIRO”

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La presenza del ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, all’incontro sulla riforma della PAC – organizzato, a Roma, da Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e AGCI Agrital, insieme alle organizzazioni della cooperazione agricola spagnola, francese e portoghese – ha offerto lo spunto per porre in rilievo alcuni tra gli snodi fondamentali del percorso di riforma.

Il numero uno di Via XX Settembre ha innanzi tutto confermato la posizione del Parlamento Europeo, sostanzialmente orientato al miglioramento dell’impianto presentato in Commissione. Peraltro, il ministro ha ricordato il valore del dialogo con la Commissione e l’inutilità dello scontro con essa. Anche in base a ciò, ha spiegato, va inquadrata la decisione dell’Italia di non firmare il documento presentato da alcuni Stati che si poneva in aperto contrasto con il sistema di greening individuato dalla Commissione.

Secondo i firmatari, ciascuno Stato potrebbe scegliere tre differenti soluzioni: “Una sorta di greening à la carte che l’Italia non condivide affatto”. Sul tema degli aiuti, Catania è stato netto: “Se si tratta di politica agricola, allora la chiave di riparto deve essere il peso dell’agricoltura, non le superfici”. Una precisazione che la platea ha gradito e che il ministro ha di fatto blindato, affermando che l’Italia non concederà mediazioni. Del resto, ha osservato, “una PAC che distribuisce sostegno sulla base delle superfici sarebbe distorsiva e danneggerebbe le nostre imprese”.

Quello che conta, ha detto, sono la produzione, il lavoro e le persone. Una posizione che l’Italia ha già espresso al Commissario UE all’Agricoltura Dacian Ciolos. L’auspicio del ministro è che i Paesi mediterranei mantengano un fronte comune su questo tema poiché “altrimenti sarà difficile restare uniti sulle regole di mercato”.

Sullortofrutta, il ministro non ha nascosto le insidie derivanti da una certa stanchezza causata dai piccoli passi compiuti finora in sede comunitaria. Sta di fatto, ha proseguito Catania, che entro il mese di giugno si attendono le nuove misure sui prezzi di ritiro. Misure che Ciolos stesso aveva promesso per maggio e che poi, dato che il dossier non è stato sbloccato dalla DG Budget, sono slittate al mese successivo.

Catania si è mostrato fiducioso sull’argomento e sulla linea che, sui temi dell’ortofrutta, oltre che sulla PAC nel suo complesso, potrà scaturire dal lavoro del Parlamento Europeo. (E. Mùr.)

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