FRUTTA ESTIVA, L’UE NON AGGIORNA I PREZZI DI RITIRO. NUOVA CRISI IN VISTA?

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La frutta estiva rischia anche quest’anno di entrare in crisi, specie se la produzione sarà abbondante. Lo scorso anno i prezzi alla produzione erano scesi drasticamente arrivando a 20 centesimi al chilo. Le ultime rilevazioni del Cso di Ferrara elaborate su dati Medfel-Europech dicono che quest’anno i raccolti europei di albicocche aumenteranno del 21%.

Ma ci saranno punte del 52% in Grecia e del 69% in Spagna. Quasi stabile, nella media Ue, la produzione di pesche, ma con rialzi compresi tra il 2 e il 5% per i nostri due diretti competitor mediterranei (Spagna e Grecia). A questo si aggiunge la mancata revisione dei prezzi di ritiro da parte dell’Unione Europea, attualmente fissati a 21,26 euro il quintale per le albicocche e a 26,90 euro il quintale per pesche e nettarine, a fronte di costi di produzione medi di 40 euro. Il commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos aveva promesso sarebbero aumentati entro maggio, prima dell’avvio della campagna estiva; ma così non è stato.

L’aumento dei prezzi è stato fortemente richiesto dai principali produttori europei, Italia in primis. Ma Bruxelles ha per ora “congelato” questa possibilità. La situazione dovrebbe sbloccarsi entro il prossimo comitato, in programma per il 18 giugno. 

Duro il commento delle istituzioni e degli operatori del settore. Paolo Bruni, presidente Cogeca, ha dichiarato a Il Sole 24 Ore: “Trovo contraddittorio che si tenda a proporre nella futura Politica agricola il modello ortofrutticolo e poi, contemporaneamente, non si dia seguito a modifiche da tempo richieste per evitare ulteriori crisi come negli ultimi anni”.

Deluso il presidente di Unaproa Ambrogio De Ponti, che ha scritto una lettera al Ministro dell’Agricoltura Mario Catania: “Non nascondo la nostra delusione – si legge nella lettera – ma ancora di più la nostra seria preoccupazione per la mancata decisione che, inevitabilmente, sposta a inizio campagna estiva la possibile adozione dell’atteso regolamento e i miglioramenti auspicati, soprattutto in tema di prezzi di ritiro e di ritiri per la beneficienza”.

“Il Ministro Catania è fiducioso di portare a casa l’obiettivo, ma i nostri timori restano, dichiara Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo a Il Sole 24 Ore. Bruxelles dice che deve fare una verifica contabile, ma l’aumento dei prezzi di ritiro non comporterà alcuna variazione di bilancio, perché rientrava nel budget già destinato alla prevenzione delle crisi”.

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