CRISI AGRUMI, SCUDERI: “ECCO I QUATTRO PUNTI PER RISOLLEVARE IL COMPARTO”

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Il settore degli agrumi in Italia (in particolare in Sicilia e Calabria) sta vivendo una crisi sempre più drammatica che quest’anno, tra le peggiori stagioni degli ultimi vent’anni, ha toccato il suo apice a causa anche di quotazioni alla produzione al minimo storico e danni alle produzioni (-30%) a causa del maltempo (gelo, grandine, cenere vulcanica, etc).

A questi fattori si sommano tra l’altro la spietata concorrenza sui prezzi del Nord Africa e pure della Cina. Sul tema, su cui la scorsa settimana Tg2 Dossier ha dedicato un ampio servizio (leggi news) che mette in luce tra l’altro la scarsa capacità di associazione a livello produttivo e commerciale da parte del comparto, e la poca e inefficace promozione dei prodotti, il Corriere Ortofrutticolo ha interpellato Alessandro Scuderi (nella foto), presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP. Scuderi sottolinea come “nell’ultimo ventennio si sia assistito a una totale mancanza di sviluppo del settore, specie sul fresco. L’agrumicoltura infatti deve orientarsi principalmente sul fresco, che deve rappresentare il canale principale (a cui è comunque importante affiancare l’industria). Il sistema Paese, ahimè, non ha mai pensato all’agrumicoltura nazionale come a un comparto strategico connotandolo spesso solo tra i settori da "sostenere" senza attivare vere politiche di sviluppo”.

“In questo contesto si assiste a una preoccupante diminuzione del ruolo della produzione all’interno della filiera”. Questa condizione, secondo Scuderi, è causata anche dalla presenza sul territorio siciliano di aziende piccole e organizzate in maniera individualistica che rende impossibile creare massa critica all’interno dei mercati, in particolare quelli esteri.

Per il presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP “è necessario attivare strategie operative che definiscano obiettivi, metodi e azioni da attuare. Quattro sono i punti strategici da cui partire: innovare, competere, differenziare e organizzare. Per quanto riguarda l’innovazione bisognerebbe definire un risanamento fitosanitario degli agrumeti, creare vera innovazione di sistema e creare una cabina di regia che indirizzi le scelte strategiche del mondo agrumicolo per quel che riguarda la fase della produzione, del confezionamento e della distribuzione”.

“Per quanto riguarda la competitività – aggiunge Scuderi – è necessario agire per diminuire i costi e definire meglio (e avvalorare) il ruolo della produzione rispetto a quello dei servizi, dal momento che ormai, al netto dei costi dei servizi il valore del prodotto è (quasi) pari a zero. Un paradosso su cui bisogna porre rimedio ricucendo i rapporti con la distribuzione e la gdo attraverso una politica “condivisa” ridefinendo con chiarezza il ruolo che deve avere il prodotto nella formazione del prezzo, al quale solo dopo si devono aggiungere in varia forma il valore dei servizi”.

Inoltre per Scuderi è indispensabile pensare a fonti energetiche alternative e rivedere il sistema logistico puntando non solo sui trasporti su gomma ma pure su treni e navi (comprese le cosiddette “autostrade del mare”), ridurre i costi attraverso agevolazioni ai trasportatori tradizionali. Per quanto riguarda l’internazionalizzazione del comparto “serve che l’Italia inserisca gli agrumi tra le proprie produzioni strategiche d’eccellenza con azioni mirate in nuovi mercati. In tal senso – aggiunge Scuderi – la strategia da adottare dovrà prevedere azioni di marketing per far conoscere attraverso un’efficace comunicazione le produzioni agrumicole di qualità Igp e Dop in Italia e all’estero”.

La sfida più complessa, tuttavia, sempre essere rappresentata dal punto riguardante l’organizzazione, “raggiungibile attraverso nuove forme aggregative trasversali come organizzazioni di produttori in forma allargata, inserendo e facendo dialogare tra loro figure di diversa provenienza (produzione, commercio, industria) e distretti produttivi a cui assegnare ruoli strategici. Infine – conclude Scuderi – sarà fondamentale rivedere le politiche di sviluppo del sistema Paese in chiave di promozione, alle principali fiere internazionali”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it

 

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