Il kiwi italiano condiziona le esportazioni del prodotto cileno. Il Chilean Kiwifruit Committee infatti ha avvertito i produttori cileni di posticipare la raccolta dei kiwi destinati all’export visti gli elevati stock italiani ancora presenti sul mercato: alla fine di febbraio ben 219.839 tonnellate di prodotto erano in attesa di collocazione, il 28% in più rispetto allo stesso periodo del 2011.
Ma anche 7.000 tonnellate in più rispetto al 2010. D’altra parte il Cile, per la stagione che sta per iniziare, prevede un aumento della produzione interna nell’intorno del 10%.
"La situazione dei mercati non promette un buon inizio di stagione", ha dichiarato il direttore generale del Comitato Carlos Cruzat. Cruzat ha evidenziato come Russia e Cina siano mercati caratterizzati da una forte presenza di kiwi italiani e mentre lo scorso anno il prodotto del Paese Mediterraneo è stato presente sul mercato fino al 15 maggio, nel 2012 la disponibilità sarà estesa fino al 15-20 giugno. Di fronte a questo inizio di stagione "impegnativo", il direttore ha dichiarato che i produttori dovrebbero aspettare il più a lungo possibile per la raccolta per cercare di ottenere frutti di migliore qualità, caratterizzati da un certo equilibrio in termini qualitativi, il che è previsto per la metà di aprile.
In Corea del Sud, inifine, ha evidenziato Cruzat, l’offerta interna è stata sostenuta dalla presenza sul mercato di kiwi della Nuova Zelanda fino a Gennaio. "I rivenditori e i produttori hanno stoccato la produzione locale in modo da riuscire a soddisfare la domanda interna anche una volta esaurite le scorte di kiwi di origine neozelandese, riuscendo così a colmare il gap che normalmente si registra nei mercati asiatici in quel periodo dell’anno".
