MAERSK SOSPENDE LE PRENOTAZIONI DEI CONTAINER SULLE ROTTE EUROPA-ASIA

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Il più grande vettore di container del mondo rifiuterà fino ai primi di maggio nuove prenotazioni sulle proprie navi in partenza dal Nord Europa e dall’Adriatico verso il Far East. La scelta di Maersk può apparire particolare, in un momento in cui il mondo dello shipping è afflitto da problemi di sovracapacità di stiva, contro cui le compagnie stanno lottando per cercare di far risalire i noli.

Ma la decisione, secondo la compagnia, è la conseguenza di un taglio di capacità della flotta e di un’inaspettata ripresa dei traffici eastbound, dall’Europa al Far East. Il taglio di capacità del 9% ha riguardato lo scorso febbraio la rotta Europa-Asia, è stato deciso per il periodo del capodanno cinese, quando i traffici dall’Asia tradizionalmente diminuiscono, ed è mirato a sostenere i noli. Quest’anno il capodanno, la cui data è variabile, è caduto il 23 gennaio.

Subito dopo parte un periodo di festa lungo almeno quindici giorni, durante il quale i traffici calano, come avviene in Europa durante le feste di Natale. La riduzione di stiva avrebbe però causato problemi con la merce che dall’Europa viaggia in esportazione, che invece è aumentata in maniera sorprendente, provocando congestioni e ritardi nei terminal.

Un fenomeno in controtendenza rispetto alle previsioni di Alphaliner, secondo cui nel 2012 il traffico fra Europa e Asia salirà solamente dell’1,5% rispetto al 2,8% del 2011. Di qui il drastico progetto di bloccare i booking.

"È una misura – chiosa Nanni Cerruti, presidente degli agenti marittimi genovesi – che a volte viene presa per brevi periodi, ma è inusuale che sia adottata per un mese". Inoltre, secondo Cerruti, i problemi di eccesso di domanda, almeno in Mediterraneo, non avrebbero riguardato nessun’altra compagnia. Perciò quella di Maersk appare una decisione clamorosa, che suscita interrogativi, ma accende anche speranze di un aumento, sia pure temporaneo, di attività in Europa meridionale.

Da un lato c’è chi ricorda come Ap Moeller-Maersk sia in un momento di passaggio. Dal 16 gennaio Søren Skou ha preso il posto di Eivind Kolding come amministratore delegato di Maersk Line. Intanto l’ad del gruppo, Nils Smedegaard Andersen, è fermo in ospedale per motivi di salute. Proprio ieri si è saputo che resterà fuori dalla scena per altri due mesi. Dall’altro lato c’è chi invece sottolinea che se la merce non può passare da Nord, finirà per passare da Sud, con possibili ricadute benefiche sulla portualità italiana e del Mediterraneo.

In Liguria, a Savona, Maersk sta costruendo un nuovo terminal container. Infine un’altra spiegazione, del tutto teorica, è che il sistema di prenotazione possa aver subito un attacco da parte di qualche hacker. La spiegazione ufficiale da parte dell’azienda fa riferimento ai problemi di congestione e di ritardo: "Al momento, l’utilizzo dei terminal in alcuni porti è prossimo alla capacità massima. Se le prenotazioni non vengono fermate, ciò può avere un effetto negativo sulla produttività, rallentando ulteriormente la capacità della compagnia di recuperare il ritardo e l’eccesso di richiesta e danneggiare le altre rotte".

Da Maersk Italia, l’agenzia genovese del gruppo, si fa notare che si tratta di un’operazione di trasparenza nei confronti della clientela, che è invitata temporaneamente a trovare altre soluzioni: "Abbiamo le navi stracolme, sia al Nord sia al Sud Europa. A Nord si è formato dell’arretrato per il capodanno cinese, a Sud per il maltempo che ha colpito l’Italia, che ha portato all’annullamento di due partenze".

Viene invece esclusa come fantasiosa l’ipotesi di problemi al sistema informatico. Nonostante la crisi dell’eurozona e l’aumento delle tariffe appena varate nel mese di marzo, la compagnia segnala un aumento della domanda dall’Europa all’Asia. Giorgio Grillo, operation manager dell’agenzia Hugo Trumpy, mette la scelta in relazione con il forte aumento del prezzo del bunker, che rende più conveniente far arrivare la merce nei porti italiani rispetto a quelli del Nord Europa e che potrebbe segnare anche un ritorno verso i nostri scali di merce prodotta in pianura Padana che oggi prende la strada del Nord.

Secondo Giampaolo Botta, segretario generale di Spediporto, si tratta di un’occasione per i porti mediterranei per mettersi in mostra nei confronti di nuovi clienti: "Il sistema portuale del Sud Europa può dare buone prestazioni a chi finora ha utilizzato gli scali del Nord". (fonte: L’avvisatore marittimo)

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