Con l’assottigliarsi dei traffici per la recessione sono diventati ancor più insostenibili per gli operatori logistici del cargo aereo i costi degli spazi aeroportuali. I gestori degli aeroporti nazionali con la loro ostinata politica di alti profitti sull’affitto degli spazi di movimentazione e stoccaggio merci, stanno decretando il "fuori mercato" degli operatori logistici del cargo aereo nazionale.
Operatori, come sottolinea Trasportale, costretti a pagare una media di circa il 35% in più rispetto ai concorrenti degli altri aeroporti europei. “Questo gap sta creando una pericolosa distorsione di mercato che favorisce lo spostamento dei traffici su altri hub aeroportuali europei, a detrimento delle nostre imprese nazionali e a tutto vantaggio degli altri aeroporti europei; per non parlare del costo sociale ambientale, per il conseguente aumento dell’aviocamionato”, ha sottolineato il Presidente di Assologistica Carlo Mearelli (nella foto), intervenendo sull’argomento. Assologistica in una lettera indirizzata all’Enac, ente di regolazione del settore, chiede un urgente ed incisivo intervento che ristabilisca trasparenza e parità di condizioni di mercato per le imprese nazionali.
Intanto in altre parti del mondo le cose vanno diversamente, come in Cina dove nel 2017 è prevista la costruzione del più grande aeroporto cargo del mondo (leggi news).