DAL CIV ARRIVANO LE FRAGOLE ITALIANE “SWEET RESISTANTS”, LE PRIME A BASSO IMPATTO AMBIENTALE

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 Le prime due varietà nate dalla ricerca varietale del Consorzio vivaisti italiani si chiamano Rania e Nabila: resistenti ed "eco-friendly", si coltivano nella Piana del Sele, nel Metaponto e in Calabria. Obiettivo: 16 mila tonnellate entro il 2013. Dopo le mele – selezionate da Fruit Logistica Innovation Awards 2011 –, il CIV presenta oggi la linea varietale delle fragole, prima linea tutta italiana a basso impatto ambientale, pensata per rispondere alle rinnovate esigenze del mercato.

 

L’eco-sostenibilità rappresenta, infatti, un driver di scelta sempre più importante del consumatore moderno. Tutte le principali ricerche sociologiche e di marketing dimostrano il crescente stato di preoccupazione della popolazione per “le condizioni di salute del pianeta” ed il conseguente aumentato interesse verso prodotti rispettosi dell’ambiente. Ne è corollario una conclusione comune e condivisa: le aziende capaci di conformarsi ad un approccio eco-friendly dispongono e disporranno, anche in prospettiva, di un efficace elemento integrativo di competitività in un mercato sempre più concorrenziale.

Precursore dei tempi, sin dai primi anni ’80 il CIV – Consorzio Italiano Vivaisti – ha abbracciato il tema della salvaguardia ambientale, proponendosi come centro di innovazione varietale al servizio della natura. Nato dalla sinergia di tre aziende ferraresi – Salvi Vivai, Vivai Mazzoni e Tagliani Vivai –, il Consorzio ha, infatti, come obiettivo-guida lo sviluppo di produzioni di alta qualità ed eco-compatibili nelle pratiche agricole, da destinare al mercato internazionale.

 

L’attenzione all’ottimizzazione dei fattori produttivi impiegati in fase di produzione ed il miglioramento dei livelli di resa hanno orientato il CIV nello sviluppo del gruppo frutticolo “Sweet Resistants”, caratterizzato da nuove cultivar naturalmente resistenti ai principali patogeni della frutta.

 

Anche la nuova linea varietale delle fragole rientra a pieno titolo in tale segmento, garantendo un ridotto impatto ambientale in fase di produzione. Grazie, infatti, alla rusticità della pianta, dotata di una resistenza intrinseca agli attacchi dei maggiori agenti portatori di malattie, le cultivar del gruppo non necessitano di disinfezione del suolo e richiedono apporti nutritivi limitati, a fronte di un’elevata produttività. Le prime due nate, Rania e Nabila, mostrano un gusto superiore e caratteristiche organolettiche molto simili. In particolare, pregio comune alle due varietà è l’elevata capacità di sopportazione alle manipolazioni della polpa, che ne estende i benefit di eco-sostenibilità anche agli stadi più a valle della filiera, riducendo scarti e gettato.

 

Pur differendo per l’adattabilità alle zone di produzione, sia Rania che Nabila risultano particolarmente vocate ai climi mediterranei e sono oggi coltivate nell’area ricompresa tra la Piana del Sele, il Metaponto e la Calabria. Il piano di sviluppo triennale 2011-2013 prevede una crescita dell’output, per le due cultivar, dalle attuali 2.400 a 16.000 tonnellate, passando per le 8.000 tonnellate ipotizzate per la prossima campagna.

 

Rania e Nabila rientrano in un più ampio programma di ricerca orientato all’innovazione varietale, con cui il CIV si propone di individuare fragole capaci di rispondere puntualmente alle esigenze di dolcezza e di eco-compatibilità, ad oggi insoddisfatte, del consumatore moderno. In tal senso, il Consorzio sta attualmente lavorando anche ad altre cultivar maggiormente idonee a differenti areali produttivi, nell’intento di favorire l’estensione del calendario commerciale del gruppo “Sweet Resistants” e garantire, così, maggiore continuità nelle forniture al trade.

 

 

 

 

 

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