CAMPANIA, COOPERAZIONE: AUMENTANO OCCUPATI E FATTURATO

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‘Coltiviamo valore e valori’: questo il senso del lavoro delle 45 cooperative – operanti tra i vari settori agroalimentari nel comparto ortofrutticolo, iscritte alla Legacoop Campania, che con quasi 2.500 soci e un valore della produzione di circa 141 milioni di euro rappresentano il 6,7% della produzione agricola regionale (dati 2010).

La cooperazione agroalimentare di Legacoop Campania, anche in questi anni di crisi, è riuscita a garantire, se non in alcuni casi ad aumentare, i livelli occupazionali, valorizzando la materia prima conferita dai soci che, sul totale della produzione lavorata e trasformata dalle cooperative, è stata mediamente dell’86%, con punte che hanno sfiorato il 100% nelle maggiori strutture.

Tra le sfide aperte: governare il rapporto impresa agricola – mercato – GDO e lavorare sull’internazionalizzazione. Anche nel Settore Agroalimentare si sta lavorando alla costruzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI).

Infatti, nel pomeriggio dello stesso giorno, saranno presentate al Consigliere per l’Agricoltura della Regione Campania, Vito Amendolara, le proposte del nuovo soggetto unitario costituito dalla cooperazione di Legacoop, Confcooperative e Agci.

L’ACI in Campania rappresenta quasi il 6% delle cooperative agricole italiane, il 2,4 % del fatturato e il 3,4% degli addetti: 331 cooperative, 32mila addetti, 800milioni di euro di fatturato (dati 2008), circa il 37% del fatturato campano del settore (dati confrontati su base Istat).

Critiche, ma anche proposte operative all’indirizzo della Regione Campania, da parte delle cooperative che riconoscono l’utilità di alcuni interventi come i farmers market o le vendite a km zero, misure che però non bastano, perché non prevedono la trasformazione industriale, rappresentata in massima parte delle cooperative.

Ritorna il problema della rappresentanza, delle tre Centrali cooperative al Tavolo Verde della Regione, del quale chiedono di far parte. In estrema sintesi, alcune azioni di intervento su cui aprire tavoli di confronto: semplificazione burocratica; valorizzazione del prodotto cooperativo campano; etichettatura volontaria; sostegno alle Pmi per il potenziamento dell’attività di trasformazione; sostegno all’aggregazione e alla concentrazione, attraverso la costituzione di consorzi; aggiornamento e modernizzazione dei disciplinari, rendendoli più adeguati alle esigenze dei mercati; incentivazione di cooperfidi territoriali.

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