Quello degli italiani per i succhi di frutta è un amore che non conosce crisi. Un popolo mediterraneo che ha nei prodotti della terra la sua eccellenza non può certo rinunciare a una tipologia di prodotti che, nella maggioranza dei casi, rappresenta una scelta di consumo salutista. Secondo i dati Nielsen nel corso del 2011 si sono venduti oltre 538,7 milioni di litri di succhi.
Con un incremento dell’1% netto rispetto al 2010, per un giro d’affari che supera di poco i 705 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (+0,3%). La stagione scorsa, come riporta Distribuzione Moderna, è stata generalmente più favorevole, nonostante temperature incerte nella prima parte e, al contrario, alte e prolungate nei mesi di normale declino dei volumi (vale a dire settembre e ottobre).
In questo scenario, a fare la parte del leone sono stati i succhi di frutta tradizionali, che da soli hanno mosso a volume circa 471,6 milioni di litri (+0,9% rispetto al 2010) per un fatturato di quasi 613 milioni di euro (+1%). Nulla a che vedere con il fatturato registrato dalle bibite alla frutta che tuttavia, con oltre 54 milioni di litri venduti, hanno messo a segno una crescita del 4% e con giro d’affari di 49,7 milioni di euro.
I succhi freschi, al contrario, hanno subito una forte contrazione sia a volume, con un -6% per un totale di 13,1 milioni di litri, sia a valore, con -7,3% per un totale di 42,3 milioni di euro.
È invece un segmento ancora molto di nicchia quello degli smoothies, che in totale vale poco meno di 19 milioni di euro equamente divisi tra freschi e uht. Ma, mentre il primo fa registrare un importante calo del 19,5% a volume e del 22,8% a valore, il secondo fa segnare una consistente crescita del numero di litri venduti pari al 20,8%.
Nelle dinamiche di consumo il punto vendita riveste sicuramente un ruolo centrale, anche se per le caratteristiche intrinseche del prodotto anche l’Ho.Re.Ca. rappresenta un canale particolarmente significativo. I dati forniti da Nielsen confermano sostanzialmente che i super fanno registrare un giro d’affari di oltre 391 milioni di euro con un quota del 63,9% delle vendite (totale Italia Iper+Super+Lsp).
Il mercato nel suo complesso appare comunque piuttosto concentrato, con i primi tre produttori (Conserve Italia, Parmalat e Zuegg) a dividersi il 52,7% del mercato. Molto consistente è anche la fetta detenuta dalle marche private, che raggiungono un ragguardevole 29,1% dell’intero comparto, una percentuale molto alta rispetto ad altre categorie merceologiche. Il segmento mostra tutta la sua vitalità anche per quanto riguarda le novità a scaffale. Sono molti infatti i marchi che nel corso del 2011 hanno lanciato nuove referenze mentre già si preannunciano diversi lanci per il 2012.