Il gelo sta mettendo in ginocchio il settore agrumicolo spagnolo. Nell’area della Comunità Valenciana, l’Unió de Llauradors (Unione dei Lavoratori) ha calcolato che i danni causati dalle temperature rigide, specialmente a carico del comparto agrumicolo, su circa 70.000 ettari di superficie, hanno causato danni per 75 milioni di euro.

L’unione dei lavoratori iberici ha richiesto che vengano effettuati con il massimo rigore i controlli statali per impedire la commercializzazione di frutta danneggiata dal freddo. Se ciò non avvenisse si verificherebbe un vero e proprio tracollo della campagna agrumicola.

Ma la situazione è provvisoria e rischia di peggiorare ulteriormente visto che una nuova ondata di freddo colpirà nuovamente l’intera Regione. Le colture più colpite sono agrumi, frutti di varietà precoci, nespole e mandorle mentre per quanto riguarda gli ortaggi quasi tutti hanno subito "danni significativi".

L’Uniò ha chiesto "sanzioni esemplari", fino addirittura al "ritiro della licenza”, per gli operatori che inviano prodotti danneggiati dal gelo ai mercati ortofrutticoli. AVA-ASAJA ha descritto "significativi” i danni subiti dal settore agrumicolo anche se ancora non si è in grado di quantificare l’importo esatto della calamità.

Tuttavia i danni potevano essere ben più gravi ma la maggior parte degli agrumi è stata raccolta in gennaio e "resta sugli alberi solo il 25-30% dei frutti, ovvero circa un milione di tonnellate di agrumi". Le varietà più colpite sono la Navel Late, la Valencia Late, la Navel Powell e il mandarino Nadorcott. AVA da parte sua ha approvato la "durezza" nei controlli reclamata da Uniò, una richiesta sostenuta sia dal Ministero dell’Agricoltura iberico sia dalle autorità locali.

Secondo AVA, infine, oltre agli agrumi, hanno subito gravi danni anche gli alberi da frutto che avevano già iniziato la fioritura e molte varietà di ortaggi.