FRUITIMPRESE ATTACCA COLDIRETTI: “NON È FACENDO TERRORISMO CONTRO I PRODOTTI IMPORTATI CHE SI AIUTA IL MADE IN ITALY”

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Fruitimprese non ci sta e attacca frontalmente Coldiretti dopo il comunicato, diramato pochi giorni prima di Natale dall’associazione di categoria dei coltivatori diretti guidata da Sergio Marini, che ha lanciato l’allarme riguardo a prodotti venduti al pubblico a prezzi definiti stellari sfruttando il periodo natalizio (leggi news). 

"Ci risiamo", si legge nel comunicato. "Come nelle migliori tradizioni natalizie anche quest’anno è uscito un comunicato di Coldiretti, con il quale attraverso un fantomatico "monitoraggio" sui consumi vengono presi di mira prodotti di importazione come ciliegie, albicocche e pesche. Ma Coldiretti va oltre, arrogandosi il diritto di stabilire cosa e quando debbano mangiare gli italiani e cosa fa male all’ambiente e all’aria che respiriamo. Non si capisce quale sia la motivazione del comunicato – ha dichiarato il Coordinatore del Comitato Luca Battaglio (nella foto) – non è alzando polveroni di questo tipo che si difende il made in Italy e si aiuta il settore a crescere. Nell’era della globalizzazione è del tutto anacronistico e pericoloso proporre soluzioni che invitano al protezionismo ed al boicottaggio".

Tra l’altro – si sottolinea nella nota – proprio il neo premier Monti, citato nel comunicato Coldiretti, nel maggio di quest’anno aveva affermato che per favorire la crescita, tra le altre cose, sono necessarie meno barriere all’entrata, un’economia più competitiva ed una società più aperta.

Per confutare le tante affermazioni ed i tanti dati citati dal comunicato, Fruitimprese sottolinea ad esempio che negli ultimi due anni dall’Australia non si è importato nemmeno un chilo di albicocche. Sottolinea inoltre che l’import di questi prodotti è talmente basso da risultare per nulla incidente sulla spesa dei cittadini italiani. Infine è perlomeno paradossale l’esempio sull’inquinamento prodotto dal trasporto di tali prodotti; Fruitimprese si domanda se per migliorare la qualità dell’aria sia necessario bloccare anche le nostre esportazioni o il flusso di turisti che fortunatamente ogni anno vengono a visitare il nostro paese.

Se invece lo scopo di Coldiretti fosse stato quello di invitare i cittadini ad acquistare nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, come si evince dall’ultimo periodo del comunicato, sarebbe stato più produttivo e corretto arrivare direttamente al punto.

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