«È stato finalmente aperto il tavolo per il settore sementiero. Si inizia così ad accendere un faro su una filiera importante per l’agricoltura, spesso non valorizzata come meriterebbe. Vogliamo quindi ringraziare dell’attivazione il ministro Francesco Lollobrigida e il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra e offriamo massima collaborazione ad un settore così importante dove la cooperazione esprime vere e proprie eccellenze», è il commento di Alleanza della Cooperative Agroalimentare al termine dell’incontro preparatorio che si è tenuto giovedì al Masaf.
Per il mondo cooperativo occorre «dare grande impulso alla ricerca e ai servizi di sperimentazione annessi in modo da essere pronti, come sistema, alle prossime novità rispetto alle Nuove Tecniche Genomiche che avranno necessità di investimenti notevoli non accessibili a tutti gli operatori». Ecco perché «il ruolo del Crea, dove è confluito l’Ense (Ente nazionale sementi elette), deve diventare di riferimento per il settore e perseguire il rafforzamento delle attività migliorando la dotazione di risorse. E non dare la sensazione che con l’accorpamento dell’Ense sia andato perduto qualcosa di importante». Sempre nel campo della ricerca sarebbe essenziale recuperare posizioni per alcune colture, quali ad esempio il girasole o il pomodoro da industria, per le quali va sviluppata maggiormente la genetica italiana così da non essere eccessivamente dipendenti da sementi estere.”
La cooperazione chiede anche che sia effettuata una «analisi dei principali mercati di sbocco delle produzioni di sementi made in Italy soprattutto per prendere in considerazione le grandi differenze tra le necessità sia del mercato interno, sia di quelli esteri come l’asiatico e l’americano».
Importante è inoltre «lavorare per mettere fine alle difformità, almeno tra Paesi Ue, delle diverse possibilità di deroga o proroga all’uso dei prodotti fitosanitari che creano delle concorrenze impari sul mercato unico interno e ci escludono a volte dalla possibilità di coltivazione. Un primo passo potrebbe essere quello di un raccordo interministeriale tra Masaf e ministero della Salute».
Infine, nel quadro della nuova Pac «crediamo che questo settore si adatterebbe perfettamente ad un sistema di Organizzazione Comune di Mercato».