La Regione Sicilia punta a contenere gli effetti dei cambiamenti climatici, siccità in testa. Ed è così che tutte le risorse liberate a seguito della revoca di impegni sui bandi del Psr Sicilia 2014-2022 – si tratta di ben 50 milioni di euro – sono state destinate a dotare un nuovo (e ultimo) bando della sottomisura 5.1 che fa riferimento alla vecchia programmazione.
Scelta praticamente obbligata. L’annus horribilis della Sicilia, infatti, non è ancora finito: nuvole cariche di piogge all’orizzonte non se ne vedono e le previsioni a breve non lasciano ben sperare. Per il futuro, poi, i modelli matematici che descrivono l’evoluzione del clima nel Mediterraneo e in Sicilia, sono impietosi.
Come a poker, dunque la Regione punta “all in” sugli interventi capaci di mitigare gli effetti della siccità. “Questo finanziamento permetterà agli agricoltori di investire in strutture di prevenzione, tra cui serbatoi, invasi aziendali e impianti di desalinizzazione”, dice l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo. “L’iniziativa – continua – punta anche alla realizzazione di infrastrutture per la captazione di risorse idriche, essenziali per il futuro dell’agricoltura siciliana”.
Gli obiettivi del bando
L’intento del governo della Regione e dell’Autorità di gestione è, dunque, quello di offrire agli agricoltori strumenti di prevenzione contro le sfide ambientali come siccità e inondazioni, temperature estreme e impetuosi venti di scirocco che compromettono il potenziale produttivo agricolo.
Ma il bando ha anche un’altra finalità. Si spera di potere spendere tutti i fondi residui entro la scadenza del Psr 2014-2022, prevista per il 31 dicembre 2025. Nella dotazione di questa sottomisura, già cospicua, confluiranno tutte le economie che si realizzeranno a seguito di rinunce e ridimensionamenti dei progetti per i quali è stato emesso da tempo il decreto d’impegno. I beneficiari dovranno comunicarli entro il prossimo 30 novembre e si prevede di liberare altri 50 milioni di euro.
I beneficiari: requisiti e condizioni
Il bando è aperto agli agricoltori individuali e alle loro associazioni, nonché agli enti pubblici e comuni, anche in forma consorziata. Nel caso di progetti “collettivi”, condizione fondamentale per l’accesso ai fondi è il nesso tra l’investimento e il potenziale produttivo agricolo. Le domande devono includere un progetto “esecutivo” con autorizzazioni e nulla osta necessari, garantendo così la possibilità di realizzare per tempo – e cioè entro il 30 settembre 2025 – gli investimenti previsti.
Gli interventi finanziabili
Il bando offre una vasta gamma di possibilità per migliorare la gestione delle risorse idriche. Gli interventi finanziabili includono:
– Reti protettive e sistemi antivento per proteggere le colture;
– Sistemazioni idrauliche dei terreni, per migliorare il drenaggio e prevenire alluvioni;
– Serbatoi di laminazione e casse di espansione per la gestione delle acque piovane;
– Sistemi di controllo e telecontrollo per un uso ottimale delle risorse idriche;
– Bacini di infiltrazione e recupero delle acque reflue per affrontare la carenza di acqua irrigua.
Non mancano le soluzioni innovative, come l’uso di tecnologie di remote sensing per monitorare e gestire le risorse, e piccoli impianti di desalinizzazione a uso agricolo.
Contributi: importi e percentuali
Il bando prevede un finanziamento dell’80% per gli agricoltori singoli, che potranno presentare progetti con un costo minimo di 30 mila euro e un massimo di 300 mila euro. Per progetti collettivi, l’aliquota sale al 100%, con importi che vanno da un minimo di 50 mila fino a un massimo di 300 mila euro. Gli interventi devono essere completati entro il termine perentorio del 30 settembre 2025. Non è prevista nessuna possibilità di proroga.
Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, sottolinea l’importanza dell’intervento: “Questo è il secondo grande contributo al settore agricolo dopo quello di agosto, che ha previsto un finanziamento congiunto Stato-Regione di 40 milioni di euro. Stiamo lavorando per aiutare gli agricoltori a contrastare i danni della siccità, con un sostegno che è frutto di un dialogo costante con l’Unione Europea.” L’iniziativa è stata infatti agevolata dalla collaborazione tra il governo regionale e Bruxelles, con il commissario Ue Janusz Wojciechowski.
Angela Sciortino