DALLA LUV A MACFRUT CHE COSA ESPRIME L’ITALIA DELLE FIERE DELL’ORTOFRUTTA

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L’Italia sta sperimentando le fiere verticali dell’ortofrutta, dedicate ad un singolo prodotto e alla sua filiera. Interpoma, che torna a Bolzano dal 21 al 23 novembre con la sua tredicesima edizione biennale, è ben più di un esperimento, si è confermata anno dopo anno, è diventata un riferimento internazionale unico al mondo per il settore della mela e, a quanto pare, ha fatto scuola. Già, perché Bari ha lanciato LUV, la Fiera dell’uva da tavola (prima edizione 22-24 ottobre). Le due iniziative hanno molto in comune, a partire dal punto di partenza: mele e uva da tavola sono i due comparti principali del settore frutticolo del nostro Paese, occupano la prima e la seconda posizione nel fatturato espresso globalmente e nell’export. E tuttavia la sfida per LUV è più ardua: il settore della mela è più organizzato di quello dell’uva, che di strada ne deve ancora fare non poca in termini di aggregazione e di iniziative comuni in Italia e all’estero. Nell’uva assistiamo ad una fase vivace, ricca di iniziative, in politica si direbbe movimentista, ma andrebbero messi a terra un coordinamento complessivo, una progettualità comune che ancora non si vedono. Questo può essere un freno ad una fiera che si imponga a livello nazionale e internazionale. L’iniziativa è valida nelle sue premesse, una fiera verticale dell’uva da tavola italiana è una grande opportunità per la crescita stessa del comparto in termini di sistema, il settore però ci deve credere, la prima edizione ha sollevato una curiosità e un’attenzione che vanno consolidate.
Fruit Attraction con il suo successo e la grande partecipazione italiana ha riacceso il dibattito sulle grandi fiere di riferimento in Europa per il comparto ortofrutticolo. Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, non ha usato mezzi termini: “A pieno titolo Fruit Attraction sta diventando sempre di più la fiera dell’ortofrutta europea. Una crescita che è il frutto di un progetto, di una strategia portata avanti da un Paese che ha fatto davvero sistema. Hanno trovato la quadra tra pubblico e imprese, portando avanti un piano ben strutturato e riuscito. Credo che tante aziende se dovranno scegliere una fiera su tutte, opteranno per questa. Oggi Madrid sta diventando anche la fiera dell’ortofrutta italiana, come lo è stata per anni Berlino”.

Patrizio Neri, presidente di Jingold: “A Madrid abbiamo toccato con mano la capacità progettuale ed esportativa della Spagna che vale due volte e mezzo l’export italiano. Si vede che la Spagna è compatta a sviluppare questa fiera, cosa che ancora noi in Italia non abbiamo capito”. Il treno è perso o “non abbiamo ancora capito” perché c’è un “ancora”? Non bisogna dimenticare i grandi passi avanti fatti da Macfrut negli ultimi anni, edizione dopo edizione, con qualcosa che è migliorato anche sul piano internazionale. A Rimini nel 2023 e ancora di più nel 2024 si è respirata un’aria nuova, foriera di ulteriori sviluppi. Macfrut si sta sempre più caratterizzando per sue caratteristiche specifiche. La prima: è una fiera di filiera, rispecchia la forza della tecnologia italiana per l’ortofrutta; su questo fronte e proprio per questo, ha una valenza anche internazionale. La seconda: offre sempre più contatti commerciali concreti alle aziende di produzione nazionali il cui target non è il mercato mondiale (almeno il 70-75% del sistema Italia). La terza: non rinuncia a competere a livello europeo con i colossi Fruit Logistica e Fruit Attraction puntando su servizi innovativi (grande apertura all’innovazione, ai mercati, all’horeca, alla IV e V gamma) e soluzioni originali (tra queste l’essere ponte tra la produzione e il mercato italiani e alcuni Paesi che ancora si possono definire “in via di sviluppo” ma che hanno potenzialità). Macfrut svolge il suo ruolo nella consapevolezza che Fruit Logistica è l’espressione del primo mercato di consumo di ortofrutta in Europa – e del primo mercato di sbocco dell’ortofrutta italiana – e che Fruit Attraction è l’espressione del sistema ortofrutticolo leader a livello europeo. Il mondo però gira, lo spostamento dell’asse fieristico di riferimento da Berlino a Madrid lo testimonia, e Macfrut c’è, pronto a cogliere, con le sue caratteristiche, le occasioni che valorizzino l’ortofrutta italiana come sistema, pronto ad esserne il palcoscenico.

Antonio Felice

Coordinatore editoriale Corriere Ortofrutticolo

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