ADDIO A MARCELLO MUTTI, IL PATRON DEL COLOSSO DEL POMODORO

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È scomparso all’età di 83 anni Marcello Mutti (nella foto), per tutti i suoi dipendenti – la storica azienda di pomodoro del parmense – il «Signor Mutti». Si è spento nella sua casa, circondato dall’affetto della famiglia: la moglie Angelita, sposata nel 1966, e il figlio Francesco, oggi Ceo dell’azienda di famiglia. La camera ardente è stata allestita in azienda e il funerale si è svolto il 12 ottobre in forma privata.

A Marcello Mutti si devono scelte visionarie ed orientate al futuro, che hanno contribuito a fare della Mutti un’azienda all’avanguardia nella lavorazione del pomodoro e sempre attenta alla sostenibilità e alla ricerca. Qualche anno dopo il suo ingresso in azienda, come ricorda il Corriere della Sera, Marcello ha subito l’intuizione vincente: far «vedere» la passata di pomodoro, di cui Mutti è la regina indiscussa da anni. E per farlo l’azienda inizia ad utilizzare le bottiglie di vetro – usate tutt’ora – garanzia di trasparenza e di qualità del prodotto stesso.

Negli anni, grazie soprattutto alla sua lungimiranza, la storica azienda di Piazza ha ottenuto numerosi riconoscimenti per i metodi di produzione e per la qualità dei prodotti: un vero e proprio esempio virtuoso della filiera del Made in Italy. 

I suoi dipendenti, molti dei quali entrati da ragazzi in azienda con le «campagne» estive di lavorazione del pomodoro, lo ricordano con affetto come una persona elegante, raffinata e anche ironica. All’interno dell’azienda – le cui redini sono passate al figlio Francesco nel 1994 – era sempre presente, attento ai suoi dipendenti, ai valori e all’etica del lavoro che viveva come una vera e propria missione. Ed è proprio grazie a questa dedizione che oggi i suoi dipendenti si sentono parte integrante del cammino di crescita dell’azienda stessa.

Marcello Mutti è scomparso nella casa in cui era nato, nel 1940. «Ci lascia un’eredità esemplare: la passione per il proprio lavoro e il rispetto per le persone», le parole con cui lo ha ricordato il figlio Francesco. 

“Mio padre è scomparso nella casa in cui è venuto al mondo. La casa all’interno dell’azienda”, sottolinea sempre il figlio Francesco, spiegando che “l’eredità che ci lascia è quella di vedere l’azienda come un valore, basato sull’importanza della progettualita’ e della costruzione. Un’azienda in cui l’attenzione e il rispetto verso la persona devono essere prioritari”.

Commentando la scomparsa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, su X osserva come con Marcello Mutti “ci lascia un modello di tenacia, innovazione e passione. Un capitano d’azienda in grado di scrivere una bella storia di imprenditoria familiare italiana che ha permesso al nostro Paese di avere un ruolo di primo piano nel settore agroalimentare”.

Mutti, nato il 25 dicembre 1940, si era laureato in Economia e Commercio ed era sposato dal 1966 con Angelita Rossi. La Mutti, storica azienda di Parma, è leader in Europa nel mercato dei derivati del pomodoro. Le sue origini risalgono al 1899 quando Marcellino e Callisto Mutti danno avvio alla prima campagna di trasformazione del pomodoro. Oggi il Gruppo Mutti, con oltre 125 anni di storia, è presente in 100 Paesi al mondo con un fatturato netto nel 2023 pari a 665 milioni di euro e 525.000 tonnellate di pomodoro trasformate nello stesso anno. Per quanto riguarda le vendite, nel 2023 i volumi export hanno superato i volumi di vendita italiani a seguito di una crescita a doppia cifra ogni anno.

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