SALVI INCORONA MADRID: “STA DIVENTANDO ANCHE LA NOSTRA FIERA”

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Fruit Attraction si consolida, crescendo. A pieno titolo sta diventando sempre di più la fiera dell’ortofrutta europea. C’è una elevata partecipazione da parte di tanti player internazionali e con la presenza dei mercati che contano”.

Ad affermarlo è Marco Salvi (nella foto), presidente di Fruitimprese, che promuove in toto la kermesse spagnola. “La Spagna è in massa e l’Italia a seguire. Vengo alla fiera madrilena dai primi anni. La crescita è frutto di un progetto, di una strategia portata avanti da un Paese che ha fatto davvero sistema. Hanno trovato la quadra tra pubblico e imprese, portando avanti un piano ben strutturato e riuscito. La città è bella e accogliente, con una logistica favorevole. Il periodo è l’ideale, perché a ottobre si fanno le programmazioni delle grandi campagne, diversamente da altri periodi. Qui c’è il mondo. E credo che tante aziende se dovranno scegliere una fiera su tutte, opteranno per questa, mentre altre rassegne saranno visitate meno”.

“Madrid sta diventando anche la fiera dell’ortofrutta italiana”

Il confronto con Berlino (che cade a febbraio, in un periodo meno strategico per la programmazione) è inevitabile. “Madrid è la fiera della produzione. Berlino quella del mercato, tedesco in primis. Però credo che non so se sarà sufficiente essere nel Paese che ha il mercato più grande per riuscire a mantenere la leadership. Oggi Madrid sta diventando anche la fiera dell’ortofrutta italiana, come lo è stata per anni Berlino. Peccato che l’Italia abbia perso il treno per ricoprire questo ruolo”.

L’elogio al ministro Lollobrigida: “Sentiamo il suo sostegno e vicinanza”

Salvi sottolinea poi la presenza del ministro Francesco Lollobrigida nella giornata centrale della kermesse spagnola. “Ha visitato tutti gli stand parlando con ogni azienda. È un segnale importante, una vicinanza ad un settore importante e alle relative imprese di cui io non ho ricordi. Questo approccio per noi è fondamentale. Dà molti stimoli alle imprese e offre opportunità di confronto tra mondo imprenditoriale, delle diverse filiere, e istituzioni. Si parlava per esempio delle difficoltà di esportazione in alcuni Paesi. E nello specifico, per esempio, della chiusura dell’Egitto all’export italiano, e aumentiamo del 50-60% dell’import egiziano in Italia. Al governo portiamo questioni concrete come il divieto di utilizzo di prodotti fitosanitari che mette a rischio la produzione di grandi filiere italiane. È un argomento che è stato sottoposto al ministro. Non è possibile che alcuni Paesi abbiano deroghe per produrre e noi no, con i prodotti di quelle nazioni produttrici che arrivano sul nostro mercato. Oltre il danno la beffa. Inaccettabile. Il ministro si rende conto di questo fattore. Si stanno cercando soluzioni per intervenire e trovare un principio di reciprocità”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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