Tra gli esercizi commerciali di Zero Branco (Treviso) c’è chi usa impropriamente la denominazione “Radicchio rosso di Treviso Igp”. E sono già otto le sanzioni da circa quattromila euro l’una che sono state staccate in questa stagione per l’utilizzo improprio del marchio e della denominazione Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco che inganna il consumatore.
Si tratta di pizzaioli, ristoratori ed esercenti che provano a farla franca. Il presidente del Consorzio di tutela Paolo Manzan lancia l’allarme: “Occhio alle truffe. Questi comportamenti scorretti vogliono distruggere il nostro oro rosso”. La linea dura del Consorzio, già dettata lo scorso anno, continua a mietere vittime. La tutela dell’Indicazione geografica protetta va a vantaggio sia del consumatore che del produttore chiamato ad investire nella coltivazione secondo i dettami del disciplinare. Si può riconoscere il vero radicchio di Treviso e Castelfranco da un bollino numerato con il logo del Consorzio. Con l’avvinarsi delle feste la produzione entra nel vivo. “Registriamo un +25% di produzione e di vendita. La stagione è iniziata bene: merito anche del caldo di ottobre e delle due brinate ai primi di novembre”, precisa Manzan. (fonte: La tribuna di Treviso)