Le esportazioni spagnole di frutta e verdura fresca da gennaio a luglio scorsi sono state pari a 7,6 milioni di tonnellate per 11.210 milioni di euro, con una crescita del 9% in volume e del 3% in valore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La crescita ha riguardato sia gli ortaggi che la frutta, e soprattutto le quantità esportate, con aumenti del 9% in entrambi i gruppi, per un totale di 3,6 milioni di tonnellate nel caso degli ortaggi e 4 milioni di tonnellate nella frutta, secondo i dati del Dipartimento delle Dogane e delle Accise, resi pubblici venerdì ed elaborati da FEPEX.
Il peperone è l’ortaggio più esportato, seguono pomodoro e lattuga
Le esportazioni di ortaggi si sono attestate a 3,6 milioni di tonnellate (+9%) e 5.103 milioni di euro (-1%), con il peperone come principale ortaggio venduto all’estero, con 512.837 tonnellate (+15%) e 1 milione di euro, lo stesso valore dell’anno precedente, seguito dal pomodoro, con 468.144 tonnellate (+19%) e 725 milioni di euro (-10%) e al terzo posto la lattuga, con 464.501 tonnellate (+4%) e 563 milioni di euro (-5%).
Si sono distinti per i loro forti volumi di esportazione anche i cavoli, con 388.760 tonnellate (+9%) e 567 milioni di euro (+4%), i cetrioli, con 380.542 tonnellate (+4%) e 511 milioni di euro (-12%), le zucchine, con 256.050 tonnellate (+5%) e 309 milioni di euro (+10%) e le cipolle, con 169.584 tonnellate (+6,5%) e 117 milioni di euro (-21%).
Tra la frutta esportata bene le drupacee e i piccoli frutti
Le esportazioni di frutta sono state pari a 4 milioni di tonnellate (+9%) e 6.107 milioni di euro (+7%), con la buona performance dei frutti rossi come le fragole, con 251.072 tonnellate (+4%) e 767 milioni di euro (+13%) o i mirtilli, con 82.971 tonnellate (+20%) e 527 milioni di euro (+15%).
Spicca anche l’evoluzione positiva delle drupacee, come la nettarina, con 194.253 tonnellate (+17%) e 305,5 milioni di euro (+9%); la pesca piatta, con 124.680 tonnellate (+21%) e 200 milioni di euro (+21%); la pesca, con 82.478 tonnellate (+5%) e 127,5 milioni di euro (+5%); l’albicocca, con 83.593 tonnellate (+30%). 593 tonnellate (+30%) e 153 milioni di euro (+22%) e la ciliegia, con 37.311 tonnellate (+18%) e 132 milioni di euro (+1%); mentre le vendite di prugne sono diminuite dell’8% in volume e del 3% in valore, attestandosi a 33.066 tonnellate e 57 milioni di euro.
Anche l’anguria e il melone hanno registrato una crescita del volume esportato, dell’11% nel caso dell’anguria, raggiungendo le 563.656 tonnellate e del 9% nel caso del melone, con 238.467 tonnellate. In termini di valore, si è registrato un calo dell’1% per l’anguria, per un totale di 395 milioni di euro, e un aumento del 7% per il valore, per un totale di 235 milioni di euro.