PERÙ: IL CLIMA INFLUISCE SULL’EXPORT, LE SFIDE DEL SETTORE

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Recentemente, Fluctuante ha presentato l’ultimo rapporto sulle esportazioni agroalimentari peruviane per i primi sei mesi del 2024. Il CEO di Fluctuante, David Sandoval (nella foto), in un’intervista rilasciata a Freshfruitportal, ha analizzato il comportamento e lo stato attuale dei principali frutti peruviani.
Sandoval ha dichiarato che il Paese ha affrontato alcune sfide rispetto all’anno scorso a causa del clima avverso, “che ha colpito alcuni prodotti quest’anno, in particolare i mirtilli, dove abbiamo avuto una contrazione all’inizio di questa campagna, proprio a causa dei cambiamenti avversi dell’anno scorso e che si sta vedendo solo ora, poiché è dovuta principalmente a una potatura tardiva”.
Ha aggiunto che i prodotti agro-esportati non hanno avuto un andamento positivo come al solito nella prima metà dell’anno, “ma siamo cresciuti”, come è riportato da Fresh Fruit Portal.

Avocado: settore in crescita ma con alcune difficoltà

Il direttore generale di Fluctuante ha sottolineato come l’avocado sia il principale prodotto agro-esportatore del Perù, con una quota del 18% e una crescita simile a livello di valori esportati in dollari. Tuttavia il settore sta avendo problemi perché non raggiunge le dimensioni richieste.
Il 66% delle esportazioni è destinato ai Paesi Bassi, seguono la Spagna con il 20% e gli Stati Uniti con una quota del 12%, mentre le aree di produzione vedono Lima, La Libertad, Lambayeque, Ica e Ancash come sedi principali.
“Quello che ci aspettiamo per la stagione 2025 è di poter svolgere un ruolo importante nella produzione e che i calibri aumentino”, ha detto.

Uva da tavola: raggiunge con forza i mercati esteri

Analizzando il mercato dell’uva da tavola, Sandoval ha spiegato che Ica è una regione importante per la produzione del frutto, seguita da Piura e Arequipa. E ha aggiunto: “L’uva è il secondo prodotto più importante nella prima metà del 2024. Abbiamo raggiunto con forza tre mercati di destinazione; al primo posto ci sono gli Stati Uniti con il 48%, seguiti dal Messico con l’11% e dal 9% verso i Paesi Bassi”.

Mirtilli: ampia crescita ma possibile calo dovuto al freddo

Il settore dei mirtilli si è classificato al terzo posto tra i prodotti più importanti nel periodo analizzato, con una crescita del 112%. Tuttavia i mirtilli stanno soffrendo il freddo e le potatura sono state effettuate in ritardo. “È molto probabile che l’anno prossimo la crescita diminuisca rispetto alla prima metà del 2024”.
Per quanto riguarda i mercati, ha detto che la destinazione principale sono gli Stati Uniti con una concentrazione del 63%, seguiti da Paesi Bassi e Regno Unito.
“Sono state spedizioni atipiche perché non erano così concentrate negli ultimi mesi dell’anno scorso, cioè ottobre, novembre e dicembre, perché si sono spostate più verso i primi mesi di quest’anno. Per questo motivo abbiamo avuto un’ampia crescita”, ha dichiarato.

Mango: clima adeguato alla fioritura, con rischio di un’offerta concentrata

Il mango è il sesto prodotto delle esportazioni agricole del Perù nel 2024, con destinazioni principali in Europa, in particolare Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito.
Sandoval ha precisato che l’anno scorso ne sono andati persi molti, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno, perché il clima non era adeguato per la fioritura, specialmente a Piura e Casma. Ma quest’anno la situazione sembra segnata da una maggiore fioritura “che consentirà loro di avere frutti migliori, di dimensioni leggermente più grandi e, in alcune zone, stanno raccogliendo manghi più piccoli che non vengono esportati”.
Si è poi rivolto ai produttori, suggerendo di organizzarsi in modo da non uscire tutti nella stessa finestra “e coloro che possono allungare un po’ di più il periodo di raccolta, devono far uscire i loro frutti una settimana dopo, in modo da non avere le complicazioni di un’offerta concentrata, che si traduce in un prezzo più basso”.

Uno sguardo al futuro

L’inaugurazione del porto di Chancay, prevista per novembre di quest’anno, si avvicina. A questo proposito, l’amministratore delegato di Fluctuante ha dichiarato di sperare che con l’apertura del porto i prodotti peruviani possano raggiungere i mercati asiatici in condizioni ottimali e nei tempi promessi.
Ha aggiunto che, una volta inaugurato il porto, si prevede che verrà esportata soprattutto uva, “perché Ica è una regione con un’alta produzione di uva e il porto è molto vicino, quindi avranno un accesso rapido per esportare i loro frutti”.
Ha sottolineato che i risultati non si vedranno in uno o due anni. “Molto probabilmente, come per tutti i porti, vedremo i risultati nel medio-lungo termine, tra circa cinque-dieci anni”.

L’amministratore delegato di Fluctuante ha dato alcune raccomandazioni all’industria futticola peruviana. Anzitutto distribuire le porzioni sui diversi mercati, oltre a cercare nuove nicchie di mercato. Serve maggiore attenzione alla logistica terrestre peruviana, minata da una scarsa manutenzione delle strade. Infine, ha raccomandato di curare molto la produzione, i periodi di spedizione e la comunicazione sul lato commerciale, perché se non comunichiamo con i clienti stranieri, non sanno che prodotto abbiamo e se non ci conoscono, non saremo in grado di vendere i nostri prodotti”.

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