L’export in Egitto risente della stretta sui pagamenti internazionali dovuta alla crisi valutaria del Paese dei faraoni che sta frenando i rapporti commerciali, ma il prodotto italiano sui banchi della grande distribuzione al momento c’è, anche se non molto.

In occasione della missione organizzata da Macfrut in Egitto per presentare l’edizione 2025 della fiera, martedì 10 settembre abbiamo visitato un ipermercato a insegna Hyper One alle porte de Il Cairo: un punto vendita di fascia medio-alta, se è vero che, solo per fare un esempio per un chilo di mele si paga l’equivalente di circa 1 euro e 75 centesimi il chilo (ossia 93,95 stelline egiziane), non proprio poco per i consumatori di un Paese dove il reddito medio mensile si aggira attorno ai 300 euro.

E appunto tra le mele, spicca anche il “bollino” blu di Melinda (foto sopra), unico brand tricolore presente nell’ampio store. Che si presenta ordinato, con una vasta gamma di referenze sia per la frutta che per la verdura, con ampia disponibilità di agrumi, patate, datteri, frutta tropicale ma anche delle altre referenze che siamo abituati a vedere nei migliori supermercati occidentali.

Forte “segmentazione” per le patate, tra i must locali, proposte in diversi formati e varietà. Le provenienze di frutta e verdura sono disparate tra Middle East, altri Paesi africani e in parte Europa.

Gli articoli del reparto ortofrutta si presentano sia sfusi (predominante) che confezionati: non esiste IV Gamma, mentre per i surgelati c’è l’imbarazzo della scelta.

Ordinata la disposizione dei prodotti nell’ipermercato, collocato dentro un centro commerciale che già dall’esterno si presenta bene. Pe quanto riguarda la gestione del reparto ortofrutta, ci sono margini di miglioramento: proprio tra le mele si vedono frutti non da “prima categoria”, elemento che peraltro non è indicato nelle etichette.

Mirko Aldinucci
m.aldinucci@corriereortofrutticolo.it