ANTICIPI AIUTI PAC, SI PARTE IL 16 OTTOBRE

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Anche per il 2024, come si è verificato di frequente negli anni precedenti, la Commissione europea ha emanato regole che autorizzano gli Stati membri ad aumentare la percentuale di anticipo della Pac da corrispondere agli agricoltori, nel periodo compreso tra il 16 ottobre e il 30 novembre dell’anno di domanda.

In particolare, per quanto riguarda i pagamenti diretti richiesti con la domanda unica del 2024, è possibile riconoscere un anticipo fino al 70% di quanto dovuto, invece del 50% che costituisce l’aliquota ordinaria. A ricordarlo è L’Informatore Agrario. Nel caso degli interventi a superficie a capo dello sviluppo rurale, i pagamenti anticipati possono raggiungere l’85%, anziché il 75% individuato come valore ordinario nelle disposizioni legislative europee.

La maggiorazione per gli interventi agro-climatici-ambientali, compreso il benessere animale, si applica sia alle domande di pagamento a valere sulla programmazione 2023-2027 (Csr – Complemento per lo sviluppo rurale delle Regioni e delle Province autonome), sia agli impegni ancora in corso, riferiti al periodo di programmazione 2014-2022 (Psr).

“Il sistema però è in ansia – ha dichiarato Giovanni Bernardini, vicepresidente nazionale di Copagri e amministratore del Caa-Caf Agri – perché l’elevato numero di istanze di riesame presentate non permette di garantire al produttore agricolo che quanto da lui richiesto entri in pagamento. E questo anche perché, ad esempio, le parcelle di riferimento non sono più legate alle particelle del foglio catastale e alla superficie censita al catasto. Con il nuovo sistema è necessario un controllo legato alla fotointerpretazione e, a volte, anche all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale.

La dimostrazione dell’enorme complessità del sistema viene dalle cosiddette istanze di riesame, o comunque di modifica, che vengono presentate sul portale per poi dopo essere gestite dagli operatori Agea per accettare o rigettare l’eventuale richiesta del produttore.

Si pensi, a tal proposito, che la media di istanze di revisione presentate è pari a circa 5-6 per ogni domanda, per un totale di ben 800.000 istanze circa.

Nonostante ciò, siamo convinti che la sinergia tra i Caa e l’organismo pagatore porterà alla corretta risoluzione delle istanze, al fine di riconoscere all’agricoltore quanto dovuto”.

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