ANGURIE TAGLIATE IN CRESCITA IN GDO. SAN LIDANO: “INCIDONO PER IL 10%”

Condividi

Cresce il peso specifico delle angurie tagliate in GDO: si vedono sempre più spesso, nei banchi frigo delle catene, in quanto offrono un servizio gradito da chi magari è pronto per andare in spiaggia o non vuole occupare i frigoriferi con prodotti di grande pezzatura, oltre al vantaggio di non dover effettuare un acquisto “a scatola chiusa”. I prezzi al chilo della fetta, ovviamente, sono più alti, anche in modo sensibile, rispetto a quello che si pagherebbe acquistando l’intero frutto.

“Difficile dire quale sia l’incidenza del fresh cut sul totale angurie ma sicuramente, in una stagione che è stata positiva per questa referenza, è in ascesa anche se non in modo prepotente”, spiega a Freshcutnews Matteo Testa, direttore commerciale di San Lidano, tra i più importanti fornitori della materia prima anche con il marchio Cuore Rosso. “In base ai dati in nostro possesso, sul totale vendite al pubblico, l’incidenza del porzionato dovrebbe aggirarsi intorno al 10%, di cui un 40% circa già preparata da noi fornitori, mentre la parte restante tagliata e confezionata in negozio, spesso utilizzando frutti da noi appositamente selezionati e spediti per questo scopo”.

“Le operazioni a monte (manodopera, scarto, imballaggi vari, maggior incidenza logistica) comportano un sovraccosto variabile, influenzato soprattutto dalla tipologia di imballo primario e secondario, oltre che da altri fattori: non ultimi quelli legati alla materia prima, come il valore del momento e la regolarità di maturazione delle partite lavorate”, commenta ancora Testa.

Matteo Testa

Questo sovraccosto rispetto al cocomero intero alla rinfusa, viene stimato attorno a circa 50 centesimi al chilogrammo.

Sovraccosto che ad oggi sembra essere riconosciuto al momento della commercializzazione: “Trattandosi di un articolo con un maggior contenuto di servizio e dalla minor comparabilità, rispetto all’anguria intera tradizionale, nel determinare il prezzo al pubblico i retailer sembrano aver meno vincoli, ma anche meno timori di pestare bucce di banana e ciò comporta un beneficio per tutta la filiera produttiva”, osserva Testa.

“Tuttavia noi fornitori rimaniamo soggetti alle variabili di cui sopra e la possibilità di veder inficiato il conto economico è sempre dietro l’angolo: finché l’offerta non sarà inflazionata, ovvero lo status quo attuale, c’è la possibilità di trarre maggiori soddisfazioni come quasi sempre accade quando si crea valore/si aggiunge servizio, ma l’esperienza da noi vissuta su mercato della IV Gamma suggerisce che, non appena crescerà il numero di fornitori affidabili – ad oggi limitato – non sarebbe una gran sorpresa se un’eventuale scarsa lungimiranza commerciale rendesse questo tipo di lavorazione anti-economica o quasi…”.

Mirko Aldinucci

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE