In Spagna non si ferma la crescita delle importazioni ortofrutticole. L’import di frutta e verdura fresca nel periodo gennaio-maggio è stato pari a 1.941.078 tonnellate, con un aumento su base annua del 3,76%; in valore l’import è ammontato a 2,272 miliardi di euro, con una crescita del 12,33%.
L’import di ortaggi è stato pari a 989.459 ton, con una crescita dell’8,6%; le patate con 637.000 ton (+8,68%), e le cipolle 89.978 ton (-11,88%), sono i principali ortaggi importati. Tuttavia risalta la forte crescita osservata nel segmento peperone con 52.346 ton (+47%) e l’elevato volume nel pomodoro con 42.880 ton (-2%), nonostante la forte crescita dell’offerta nazionale di questi prodotti. Crescono in modo significativo anche i cetrioli 9.986 ton (+40%), l’aglio 11.491 tn (+153%) e altre verdure 27.984 tn (+55%). Il valore degli ortaggi importati ha raggiunto i 760 milioni di euro con una crescita del 16,47%.
Le importazioni di frutta sono ammontate a 951.619 ton, con un calo dello 0,84%. Il comportamento più dinamico delle importazioni si osserva nell’avocado con 93.456 ton (+5%) per un valore di 229 milioni di euro, nel kiwi con 68.884 ton (+7%) per 143 milioni di euro, nel melone con 56.951 ton (+9,80%) per 47.236 milioni di euro, il mirtillo con 34.201 (+15,76%) per un valore di 187 milioni di euro.
Per l’associazione FEPEX è preoccupante il forte dinamismo osservato nell’importazione di prodotti e periodi che coincidono pienamente con l’offerta spagnola, situazione che ritiene causata da “un quadro normativo che incide negativamente sulla competitività e rende le importazioni più attraenti”.