SICCITÀ: SUD IN GINOCCHIO, LA SARDEGNA DICHIARA LO STATO DI EMERGENZA

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Stato di emergenza regionale per attuare i primi interventi urgenti e contrastare gli effetti della grave crisi idrica in Sardegna: la Giunta regionale, su proposta della presidente Alessandra Todde, ha approvato ieri la delibera che dà avvio all’iter declaratorio. Attraverso successive ordinanze di protezione civile, adottate dalla stessa presidente della Regione, anche in deroga alla normativa regionale, verranno presi i primi provvedimenti per i quali sono disponibili diverse risorse.

Ad integrazione degli stanziamenti per il 2024 già disponibili e pari a due milioni di euro, ci saranno ulteriori fondi “per la gestione dell’emergenza in atto, rinviando a successive ordinanze di protezione civile la ripartizione delle risorse medesime tra i soggetti competenti sulla base delle analitiche quantificazioni dei fabbisogni”.

Nel frattempo le direzioni generali dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, Lavori pubblici, Protezione civile e Agricoltura e Riforma agro-pastorale predisporranno una relazione tecnica “affinché possa essere attivata, qualora ne ricorressero i presupposti, la richiesta al presidente del Consiglio dei Ministri per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale”.

IL SUD IN GINOCCHIO

Le zolle aride spaccate dal caldo stanno distruggendo i raccolti in tutto il Meridione.  In Sicilia nei  vigneti è inziata la vendemmia con dodici giorni di anticipo, ma l’uva è sana. 
Più drammatica la situazione in Puglia dove i raccolti sono dimezzati e gli invasi a secco non hanno pià acqua. tanto che coldiretti chiede lo stato di calamità. Le olive appassiscono nei terreni, la produzione dI olio ne risentirà pesantemente. 
In drastico calo anche la produzione ortofrutticola. In Basilicata  si stima la perdita del 90 per cento del raccolto del grano e del 40 per cento della produzioni delle vigne.  Oggi riunione straordinaria in Regione per fare il punto della situazione.
Aridi i campi anche in Calabria.
La Sicilia boccheggia. Gli invasi sono asciutti. Il lago artificiale Fanaco da settimane si sta prosciugando. La crisi dell’agricoltura nell’isola è ormai strutturale con perdite disastrose.  Il 50 per cento delle dighe in Sicilia non sono state collaudate, i fondi per la lotta alla siccità utilizzati parzialmente.

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