e Monde scopre “Il volto nascosto dei pomodori marocchini venduti in Europa”.
L’associazione spagnola COAG, Coordinadora de Organizaciones de Agricultores y Ganaderos, ha fatto eco a un “rapporto rivelatore” del media francese Le Monde Afrique che mostra le “deplorevoli condizioni di lavoro” nelle serre di pomodori di Souss-Massa (Marocco), dove sono concentrati circa 4.000 ettari di serre. Giornate lavorative di 12 ore, salari “miseri” di 8 euro al giorno, nessuna previdenza sociale, nessun equipaggiamento di protezione, con “pesticidi aggressivi” vengono applicati senza protezione, come denuncia il report.
Intitolato “La face cachée des tomates marocaines vendues en Europe” (“Il volto nascosto dei pomodori marocchini venduti in Europa”), il video mostra la vita quotidiana dei lavoratori marocchini e le spaventose condizioni di lavoro a cui sono sottoposti. A riportarlo è Fruittoday.
Una realtà che spiega le differenze di prezzo dei pomodori marocchini rispetto a quelli prodotti in Francia. In media, il 24% in meno, secondo i dati di FranceAgriMer.
In Spagna, la produzione di un chilo di pomodoro costa in media 0,50 euro/kg e “tutto ciò che viene venduto al di sotto di 0,70 euro/kg è pericoloso”, come ha dichiarato Luis Miguel Fernández, direttore di Coexphal, durante il Congresso Tomeet di Rijk Zwaan.
Focus sulla concorrenza sleale
Niente di nuovo all’orizzonte. La concorrenza sleale denunciata nel rapporto francese, che è stata sollevata come uno dei simboli delle proteste degli agricoltori francesi la scorsa primavera, è da anni al centro delle denunce di organizzazioni spagnole come COAG, Asaja, UPA, Coexphal, Hortyfruta e Fepex.
Nell’Unione Europea, le importazioni di pomodori dal Marocco sono aumentate del 42% nell’ultimo decennio, posizionando il regno alawita come secondo fornitore, dietro solo ai Paesi Bassi. Nel 2014 sono state importate 345.416 tonnellate e nel 2023 491.908 tonnellate, a fronte di una quota preferenziale di 285.000 tonnellate, secondo i dati Eurostat pubblicati da Fepex. Nello stesso periodo, le esportazioni di pomodori spagnoli verso l’UE sono diminuite del 43%, passando da 786.598 tonnellate a 448.004 tonnellate.
Nel mercato spagnolo, le importazioni di pomodori marocchini sono cresciute del 221% nell’ultimo decennio, passando da 18.045 tonnellate nel 2014 a 57.926 tonnellate nel 2023, secondo i dati doganali elaborati da FEPEX.
Come è stato chiarito in occasione del Comitato per il pomodoro della FEPEX e del Gruppo di contatto con Francia e Italia tenutosi lo scorso aprile ad Almeria, è necessario applicare le misure di salvaguardia previste dall’Accordo di associazione dell’UE con il Marocco, poiché “le condizioni per la loro attivazione sono pienamente soddisfatte”. Ovvero, “gravi perturbazioni” del mercato comunitario e gravi danni al settore produttivo.
Come denunciato dai rappresentanti di Spagna, Francia e Italia, i prezzi di entrata che dovrebbero garantire prezzi minimi sul mercato comunitario delle importazioni non sono effettivi a causa delle concessioni fatte al Marocco nel metodo di calcolo del valore standard delle importazioni.