L’ozono, insieme a buone pratiche agronomiche, rappresenta una strategia fondamentale per prevenire la botrite del kiwi. Questa combinazione non solo aiuta a proteggere i raccolti, ma garantisce anche una produzione sana e di qualità, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Il kiwi è infatti particolarmente sensibile alla botrite, soprattutto durante la fase di fioritura. Le condizioni climatiche giocano un ruolo cruciale nello sviluppo di questa malattia: la botrite prolifera infatti a temperature comprese tra i 16 e i 25°C, soprattutto in presenza di piogge ripetute ed elevata umidità. Fattori che rendono il kiwi vulnerabile agli attacchi del patogeno.
Una corretta potatura, evitare eccessi di concimazioni azotate, ridurre i ristagni di umidità sono buone pratiche agronomiche non sufficienti, per cui in molti casi è necessario ricorrere a trattamenti specifici con fungicidi antibotritici per tenere sotto controllo la malattia. Tuttavia, l’uso intensivo di fungicidi comporta rischi ambientali e può portare allo sviluppo di resistenze nel patogeno. È qui che entra in gioco l’ozono e l’esperienza di MET Ozone Experts, azienda di Bologna e operante a livello internazionale nel settore della tecnologia ozono-applicata.
I trattamenti mediante ozono possono essere di due tipi a seconda del tipo di applicazione:
L’ozono in Gas impiegato nelle Celle Frigorifere, per le sue proprietà antimicrobiche si è dimostrato un valido alleato nella lotta contro la botrite del kiwi riducendo la presenza di patogeni nell’aria. Inoltre, svolge un’azione di abbattimento dell’Etilene presente all’interno della cella rallentando la naturale maturazione del frutto.
L’ozono in Acqua, può essere utilizzato in campagna, per contrastare efficacemente diverse patologie, tra cui la Botrite. In particolare, viene utilizzato come trattamento durante i periodi di fioritura e allegagione. Oppure usato per il lavaggio dei frutti poco prima di portarli in cella frigorifera. Questo trattamento cauterizza le ferite da distacco provocate sui piccioli, evitando l’insediamento di funghi nelle ferite.
L’uso regolare di ozono durante le fasi critiche di sviluppo del kiwi può inoltre mantenere bassa la pressione dei patogeni, prevenendo l’insorgenza della malattia.
Essendo un gas naturale, l’ozono non lascia residui chimici dannosi, rendendolo una soluzione ecologica rispetto ai fungicidi tradizionali.