Anche per l’associazione Agricoltori Italiani è stata una due giorni intensa a Bruxelles, con tanti confronti con i vari gruppi europei ed iniziative legate ai temi europei d’attualità.
“In Italia, come al solito, tante sono le critiche da parte delle associazioni di categoria che non perdono tempo per additarci come estremisti o zoccolo duro della protesta”, sottolineano Agricoltori Italiani. “In primis non ci siamo mai schierati con nessuna parte politica, e le manifestazioni che ci hanno visti protagonisti in Italia ne sono la conferma. Ci siamo sentiti in dovere di intervenire e metterci la faccia, perché la situazione che stiamo vivendo non da più scampo a molti di noi. Credeteci che saremmo rimasti volentieri nelle nostre aziende agricole senza investire tempo e denaro per noi molto preziosi”.
“La manifestazione di Bruxelles è stata la conferma di un malessere generale contro questa politica Europea, dalla Spagna alla Polonia, dal Belgio, all’Olanda ed all’Italia ogni agricoltore chiede una sovranità alimentare, un giusto prezzo dei propri prodotti ed un futuro migliore per poter tornare ad investire e creare lavoro. I mezzi d’informazione tradizionali non ci dicono che in Francia si suicida un agricoltore al giorno… noi lo abbiamo sentito dire dai nostri colleghi d’oltralpe, e questo toglie il fiato”, sottolineano.
Erano presenti tutti i referenti regionali oltre a molti iscritti. “Siamo felici della giornata perché non ci sono stati momenti di tensione o disagi. Ora dedicheremo il tempo necessario alle nostre aziende, ma
continueremo a monitorare e a stimolare la politica che dovrà prima o poi fare i conti con un settore trainante e fondamentale come quello primario, che chiede solo di lavorare e di vivere dignitosamente, senza elemosine né colpevolizzazioni.”