COLPO DI SCENA SU BIO-ON: “SVELATI I “MANDANTI” DEL FALLIMENTO”

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Colpo di scena al Tribunale collegiale di Bologna, durante la nuova udienza dibattimentale del processo Bio-on, l’azienda pioniera nell’ambito della produzione di bioplastiche al 100% bio-degradabili, fondata nel 2007 da Marco Astorri e Guido Cicognani per sviluppare tecnologie nel settore dei biopolimeri da scarti vegetali, che dopo un’ascesa verticale e una valutazione di un miliardo di euro, entrando così nell’esclusivo club degli “unicorni” della Borsa Italiana, ebbe un’altrettanto rapido tracollo, dopo un video pubblicato sul web in cui si definiva l’azienda “un castello di carte”. Da lì la discesa verticale fino al fallimento. e la fine dell’attività nel dicembre 2019.

“Esisteva una strategia per distruggere Bio-On”

Un’impresa “fallita dopo un attacco speculativo malevolo, con grave danno per risparmiatori e investitori”, sostiene la difesa. “Le testimonianze evidenziano l’esistenza di una strategia volta alla distruzione di Bio-on che ha causato il crollo del titolo azionario. Tra le possibili motivazioni, investimenti speculativi al ribasso e importanti benefici economici per chi attaccò l’azienda. Spicca inoltre l’assenza di un’azione di vigilanza e tutela dei risparmiatori da parte di Consob”.

Durante l’udienza cruciale di ieri, 14 maggio, due le audizioni chiave, riassunte dalla difesa qui di seguito: “il Dott. Maurizio Salom, commercialista che sostenne le accuse formulate nel video a firma Gabriel Grego che scatenò il panico in borsa facendo crollare il titolo Bio-On, e lo stesso Gabriel Grego, autore della presunta “inchiesta” su Bio-On narrata nel video stesso”.

Le dichiarazioni di Salom

“Salom, chiamato al banco dei testimoni, – sottolinea la difesa – ha mostrato evidenti segni di disagio, fornendo risposte evasive e contraddittorie, accentuando le tensioni e le aspettative legate a questo complesso processo. In più occasioni, Salom ha eluso le domande incalzanti degli avvocati, limitandosi a rispondere con un reticente “non lo so”, mostrando una chiara difficoltà nel gestire l’interrogatorio. In un momento chiave dell’udienza, interrogato sul compenso ricevuto per una perizia a sostegno delle accuse di Grego, Salom ha ammesso di aver ricevuto tra i 20.000 e 30.000 euro per un lavoro che ha affermato di aver completato in circa un mese; tuttavia, le intercettazioni telefoniche della Guardia di Finanza rivelano che in realtà aveva esaminato i documenti pertinenti in soli tre giorni, sollevando interrogativi sulla veridicità delle sue dichiarazioni e sull’accuratezza del lavoro svolto. Ulteriori interrogativi sono stati sollevati quando Salom, pressato dagli avvocati su chi lo avesse informato riguardo l’esistenza di fondi che avrebbero speculato sul crollo del titolo Bio-On, ha risposto: “Molto probabilmente me lo ha detto Grego”, un’ammissione che suggerisce una stretta collaborazione con Gabriele Grego, altra figura chiave di questo processo, delineando un quadro di collaborazione nella costruzione di operazioni speculative sul titolo Bio-On. Le intercettazioni hanno anche mostrato che Salom era a conoscenza di imminenti azioni legali contro gli amministratori di Bio-On, suggerendo che avesse ricevuto informazioni privilegiate che preannunciavano il commissariamento dell’azienda in esito al crollo causato dalla diffusione del titolo. Questi dettagli rivelano che Salom potrebbe aver avuto un ruolo attivo nell’anticipare e forse influenzare gli eventi che hanno portato alla drammatica caduta di Bio-On“, sostiene ancora la difesa, “comunicando addirittura a terzi che “Bio-On è finita” ore prima che le notizie diventassero pubbliche. Ulteriormente, nel suo video-report Grego descrive Salom come un esperto terzo imparziale, tuttavia le prove emerse dimostrano il contrario, e, nonostante ciò, non ha preso misure per chiarire la sua posizione riguardo ai potenziali conflitti di interessi”.

La dirompente audizione di Grego

“Ma ancor più dirompente l’audizione di Gabriel Grego, il quale ha ammesso di aver avuto un interesse economico diretto nella caduta del titolo Bio-On, avendo dialogato attivamente con fondi d’investimento e speculativi short-term, i quali avrebbero acquistato tra il 2% e il 3% delle azioni di Bio-On, e che gli avrebbero commissionato tramite un apposito contratto un report sull’azienda, report che venne confezionato da Grego con taglio negativo e che generò poi il crollo del titolo. Grego ha anche confermato di aver guadagnato svariati milioni di euro di fee dall’operazione (non si conosce l’entità del ritorno finanziario per i fondi d’investimento che hanno speculato al ribasso sul titolo), e ha ammesso di aver, a suo dire, avvisato anticipatamente Consob dell’esistenza dell’intenzione di effettuare degli investimenti short al ribasso, correlati alla diffusione di un report negativo su Bio-On, Consob che non risulta, dagli atti, abbia avviato azioni di approfondimento, vigilanza e tutela dei risparmiatori, ne in quei momenti concitati ne successivamente”.

“L’udienza – commenta la difesa – ha gettato una luce inquietante sulle dinamiche interne e le relazioni tra i protagonisti principali di questo intricato caso giudiziario, con ramificazioni che si estendono ben oltre l’aula di tribunale, stante anche l’enorme danno arrecato ai risparmiatori e investitori dal crollo in borsa del titolo Bio-On e il mancato esercizio di un’azione di vigilanza e tutela a loro favore da parte della Consob.

Infine, in occasione della comparizione di Gabriel Grego, nei mesi precedenti irreperibile, allo stesso è stato materialmente notificato un Atto di citazione per un’azione di responsabilità in relazione ai fatti oggetto del processo”.

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