CRISI MAR ROSSO, “TRASPORTO CONTAINER CROLLATO DEL 70%”

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Il numero dei container trasportati in nave sul Mar Rosso in questi giorni è crollato di quasi il 70% rispetto al traffico atteso in questo periodo, a causa degli attacchi del gruppo Houthi dello Yemen alle navi internazionali che attraversano queste acque.

Attualmente il volume è calato a circa 200.000 containers al giorno rispetto agli oltre 500.000 giornalieri registrati lo scorso novembre: il crollo equivale al 66% in meno rispetto al traffico marittimo atteso in gennaio, calcolato sulla media degli anni 2017-2019. Si tratta di un vero e proprio “collasso” per il think tank economico Ifw, Kiel Institute for the World Economy, che ha calcolato queste statistiche con il Kiel Trade Indicator. Lo riporta in un articolo Il Sole24Ore.

Si allungano i tempi per la deviazione sul Capo di Buona Speranza

“A causa degli attacchi nel Mar Rosso, le navi devono deviare e passare intorno al Capo di Buona Speranza in Sud Africa e questo significa che il tempo necessario per trasportare le merci tra i centri di produzione asiatici e i consumatori europei si allunga significativamente fino a 20 giorni in più“, ha affermato Julian Hinz, Direttore del Centro di Ricerca sulla Politica Commerciale e nuovo responsabile dell’Indicatore Kiel, come ricorda sempre Il Sole.

“Questo aumento dei tempi si riflette anche nelle cifre del commercio in calo per la Germania e l’UE, poiché le merci trasportate sono ancora in mare e non sono state ancora scaricate nei porti come previsto”.

Salgono i cost, si riduce l’import-export

Oltre a un allungamento dei tempi, il crollo del traffico marittimo nel Mar Rosso ha provocato anche un’impennata dei costi e una riduzione dell’import-export. Il tempo di navigazione, passando per il Capo di Buona Speranza, si allunga dai 7 ai 20 giorni e questo ha aumentato in modo significativo le tariffe del trasporto marittimo: il trasporto di un container standard da 40 piedi dalla Cina al Nord Europa costa attualmente oltre 4.000 dollari USA, rispetto ai circa 1.500 dollari USA di novembre, hanno calcolato al Kiel Institute.

Tuttavia, questo aumento di prezzo è ancora lontano dai forti picchi registrati durante la pandemia del coronavirus, quando il trasporto di un container su questa rotta costava fino a 14.000 dollari USA.

L’impatto negativo resta per ora modesto

“La situazione odierna non è paragonabile ai tempi dell’incidente Evergiven nel Canale di Suez e alla pandemia del coronavirus, quando le chiusure hanno portato a una drastica riduzione dell’offerta di merci proprio mentre la domanda in Europa esplodeva. A parte i tempi di consegna leggermente più lunghi per i prodotti provenienti dall’Estremo Oriente e l’aumento dei costi di trasporto, non si prevedono conseguenze gravi per il commercio globale a causa dei rallentamenti sul Mar Rosso”, ha pronosticato Hinz.

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