AGLIO POLESANO, LA DOP CREA VALORE, ATTIRA IL MERCATO E LE AZIENDE. TOVO: “PREVISTI INVESTIMENTI IN AUMENTO”

Condividi

di Emanuele Zanini

Per un prodotto di nicchia come l’Aglio Polesano DOP, il giro d’affari di tre milioni di euro è tutt’altro che banale, come del resto evidenziato nell’ultimo rapporto ISMEA-Qualivita, presentato nei giorni scorsi a Roma in cui il bulbo veneto si è distinto per il valore che è in grado di generare, come sottolineato dallo stesso direttore di Fondazione Qualivita Mauro Rosati.

A confermare l’importanza della denominazione d’origine è Massimo Tovo, presidente del Consorzio di Tutela dell’Aglio Polesano DOP. “Il valore è cresciuto negli anni scorsi. A contribuire a tali risultati è stata anche l’apprezzamento in costante crescita da parte dei consumatori. Non solo. Chi lo acquista una volta  tende a ricomprarlo, grazie anche alle garanzie che offre la certificazione”, sottolinea Tovo. “Per avere la massima tracciabilità, inoltre, sull’etichetta poniamo il nome del produttore”.

Massimo Tovo

La fiducia che il mercato sta dando al prodotto DOP è allargata anche ai produttori stessi. Il consorzio di tutela annovera una trentina di aziende certificate, per circa 150 ettari di aree produttive, tutte comprese nel territorio della provincia di Rovigo. “Negli ultimi anni si sta assistendo ad un aggiornamento delle imprese produttrici, composta soprattutto da giovani pronti ad investire su questo prodotto o che lo inseriscono nelle loro rotazioni produttive”. L’aspetto fondamentale è che l’aglio sia certificato. “Stiamo assistendo ad un drastico calo del 20-25% delle produzioni di aglio polesano non certificato, senza marchio. Mentre la DOP “tira”. A tal punto che per il 2024 prevediamo un’estensione degli areali. Le richieste non mancano”.

 

Nel 2023 produzione in calo a causa del clima. “Ma c’è fiducia sul mercato”

Pertanto la produzione, che si attesta sulle 600 tonnellate annue, potrebbe aumentare. Nel frattempo, però, nel 2023 i produttori hanno dovuto fare i conti con un clima che non ha aiutato, generando cali produttivi attorno al 15%. Dopo il raccolto, che si conclude a fine giugno, le vendite sono partite attorno al 10 luglio e ora proseguiranno fino all’estate prossima, con risultati che si confermano comunque buoni, con prezzi in lieve aumento, nonostante non in grado di assorbire completamente gli incrementi dei costi di produzione.

In marzo Gruppo di contatto in Polesine

Ora si guarda al nuovo anno comunque con fiducia, in attesa di un importante appuntamento fissato per il prossimo 14 marzo, quando proprio in Polesine è stato fissato l’incontro del Gruppo di Contatto tra Italia, Spagna, Francia e Portogallo, organizzato dal Consorzio dell’Aglio Polesano Dop, per fare il punto della situazione della produzione e del mercato del prodotto.

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE