di Elena Consonni
Pink Lady celebra i suoi 25 anni di presenza sul mercato italiano, presentando la propria “Carta degli impegni” che mira a raggiungere il piano di neutralità al Carbonio entro il 2030, attraverso il raggiungimento di 14 impegni di sostenibilità sociale, economica e ambientale.
Gli obiettivi che si è data sono importanti: preservare l’ambiente e il terreno che nutre le mele Pink Lady, garantire ai produttori un’equa retribuzione, contribuire allo sviluppo economico dei territori in cui si producono le mele, garantire la massima qualità e salubrità dei frutti, condividere con i consumatori valori e strategie per il futuro del pianeta.
Tutto questo in un contesto di consolidamento del brand che prosegue dal suo ingresso in Italia a oggi. “Venticinque anni fa, quando siamo entrati sul mercato italiano – commenta Salvo Garipoli, marketing manager Italia per Pink Lady – il territorio era tutto da esplorare. Oggi Pink Lady è un marchio riconosciuto dal consumatore e dal trade. Abbiamo cambiato le regole del gioco nella categoria della mela, facendo scoprire il valore del brand. Oggi la nostra è una bella realtà che abbiamo il compito di nutrire”.
Pink Lady è coltivata in 2.400 ettari di frutteti tra Emilia Romagna e Alto Adige, con solide prospettive di crescita sia a livello di produzione che di consumi. Il volume di vendite stimato per l’Europa nella stagione 2023/2024 è di 225.000 tonnellate, di cui 90.000 in Italia, rispetto alle 180.000 tons (di cui 75.000 nella Penisola) della scorsa stagione. La crescita attesa è quindi del 25% a livello europeo e del 20% in Italia.
“Nel periodo gennaio-maggio 2023 – sottolinea Garipoli – abbiamo registrato un dato sorprendente. In un contesto in cui il mercato della frutta ha perso il 10% a volume e quello delle mele il 4%, Pink Lady ha guadagnato il 9% dei volumi venduti. Siamo in controtendenza rispetto al mercato, perché presidiando il segmento premium preserviamo il valore nei confronti sia del produttore che del consumatore finale. Quest’ultimo riduce i volumi di frutta acquistati, ma quando vuole comperare sceglie il meglio per sé e per i suoi cari”.
Con questi presupposti, le aspettative per il futuro sono positive. “Mi aspetto un mercato ancora più ricettivo verso questa tipologia di prodotti – conclude Salvo Garipoli – con una produzione in crescita e una qualità allineata con le richieste del mercato. I primi dati di vendita lasciano presagire il meglio, anche perché il marchio Pink Lady è sostenuto da un piano promozionale e commerciale molto profilato”.