Neanche le nocciole viterbesi si sono salvate dagli effetti del maltempo. Si stima che, a causa dell’intensità delle precipitazioni fuori stagione, poco meno della metà del raccolto andrà perso. Secondo i dati della Camera di commercio nella Tuscia si coltivano il 40% della produzione italiana e il 5% di quella mondiale.
A pieno regime il territorio raggiunge i 500 mila quintali per un valore di circa 130 milioni e un indotto di almeno 4 volte tanto. Non è un caso che la Ferrero prenda da qui la materia prima per i suoi prodotti. Quest’anno però i danni provocati dal clima costeranno al giro d’affari almeno 65 milioni. A ricordarlo un articolo del Corriere della Sera.
Testimone dello stato di crisi è la Cooperativa di Ronciglione (160 soci e un fatturato annuale di 10 milioni). “Il crollo della produzione sarà di circa il 40%, ma non ci saranno rincari nel breve periodo – dice Settimio Discendenti, presidente della coop –. I grandi marchi importano dall’estero per tenere bassi i prezzi, costringendo però le piccole imprese a fare altrettanto per non finire fuori mercato”.