Fruitimprese ha comunicato l’aggiornamento sull’andamento commerciale dell’ortofrutta italiana, da cui non giungono buone notizie.
I dati ISTAT elaborati da Fruitimprese relativi ai primi 7 mesi dell’anno registrano un peggioramento del trend delle esportazioni di frutta e verdura che segna -0,5% in quantità e un +6,5% in valore (era +7,1% il mese precedente) rispetto agli stessi dati del 2022.
Bene invece le importazioni che salgono del 3,9% in volume e dell’8,4% in valore, a dimostrazione di un comparto sempre dinamico che reagisce alla ridotta disponibilità di prodotto nazionale dovuta ai noti problemi climatici di primavera.
Il saldo della bilancia commerciale dei primi 7 mesi del 2023 non può quindi che peggiorare segnando un valore negativo in volume di oltre 350.000 tonnellate e una contrazione in valore passando da +122 milioni di euro dello stesso periodo del 2022 a +77 milioni con una decrescita del 36,5%.
Bene agrumi, tuberi, ortaggi e legumi, male la frutta fresca e secca
Ritornando al prodotto italiano che varca i nostri confini, segnali molto positivi da tuberi, ortaggi e legumi le cui esportazioni crescono del 6,8% in quantità e del 19,6% in valore e dagli agrumi che segnano un +6,7% in volume e un +17,3% in valore. Male la frutta fresca, che, specchio delle avversità atmosferiche, segna un -5,3% in quantità e spunta un +0,8% in valore. Ancora male le esportazioni di frutta secca che perdono un quarto del valore esportato a causa del calo dei consumi dovuto alla crisi economica.