La stagione della Melannurca è ai blocchi di partenza ma le premesse sono da far tremare le vene e i polsi: “Siamo di fronte forse all’annata peggiore di sempre, o comunque almeno degli ultimi dieci anni”.
Ad affermarlo è Giuseppe Giaccio (nella foto), presidente del Consorzio di tutela della Melannurca campana IGP, che non nasconde la forte preoccupazione che attanaglia il settore ortofrutticolo campano in generale.
Più nello specifico, per quanto riguarda la tipica mela campana certificata con l’IGP, la campagna parte con diverse problematiche: “Manca almeno il 25-30% di prodotto”, premette subito Giaccio. Ancora una volta il “responsabile” è il clima che ha condizionato pesantemente la maturazione dei frutti. “Lo scorso inverno è stato molto asciutto, siccitoso, e mite. In primavera, le piogge, che sono cadute molto di frequente, quasi ogni giorno nel mese e mezzo che va da maggio alla prima metà di giugno, hanno causato notevoli problemi nella fioritura. I frutticini non si sono sviluppati a dovere. Poi le temperature elevatissime (fino a 48 gradi) di quest’estate, accompagnate da numerose e violente grandinate, hanno fatto il resto, con scottature e segni sui frutti e molti fenomeni di cascola”, afferma sconsolato l’imprenditore casertano.
La raccolta parte la settimana prossima, le vendite a inizio ottobre
La raccolta della Melannurca inizierà la settimana prossima, con l’atteso forte ridimensionamento nei volumi. “I calibri sono sostenuti, ma manca davvero tanta merce. Ed è un peccato perché le richieste sono molto elevate”.
La qualità del prodotto rimane ancora un’incognita: “Dovremo valutare la tenuta delle mele nelle celle frigo. Dobbiamo capire come reagiranno agli stress che hanno subìto nei mesi scorsi”.
Le vendite invece inizieranno ai primi giorni di ottobre, a conclusione della tipica fase di stesura delle mele sui letti di paglia per consentire una colorazione uniforme e favorire il rosso intenso uniforme. Il rischio, viste le difficoltà produttive riscontrate, è che la campagna commerciale si accorci sensibilmente.
“Questa annata di grande sofferenza non riguarda solo la Melannurca ma tutto il settore ortofrutticolo e agricolo campano (sebbene il discorso credo si possa estendere anche a livello nazionale”, precisa infine Giaccio. “Il tema di fondo è che siamo ormai ad un punto di non ritorno. Chi può farlo non investe più nel settore. Serve un intervento serio e deciso delle istituzioni, ma finora nessuno sta prendendo davvero in considerazione la cosa. Ma non c’è più tempo da perdere”.
Emanuele Zanini