Campioni nelle rinunce, gli italiani, certamente più poveri, convivono con un’economia familiare sempre più ristretta che li obbliga a moltiplicarle nella quotidianità, e anche i loro carrelli diventano leggerissimi: -3% la variazione delle vendite a prezzi costanti nel primo semestre dell’anno e in previsione 2024 su 2023 il 60% dei manager si aspetta un ulteriore riduzione seppur modesta (-0,5%).
Così la spesa diventa più frequente, l’attenzione al risparmio fa piazza pulita della fedeltà al canale di acquisto, discount e Mdd sono ancore di salvezza per 8 su 10. E visto che la fatica di vivere incalza, a farne le spese è anche l’identità alimentare di buona parte degli italiani: 1 su 5, soprattutto baby boomers e lower class, dichiara di aver perso ogni riferimento identitario abbandonando anche i dettami della cultura tradizionale, del territorio, delle tipicità. Ciò peraltro non significa che non si facciano strada, seppur ancora in fasce minime di popolazione, le nuove tendenze a tavola: il plant-based, le cui vendite fanno già registrare un +9% anno su anno, lo sugar free, la predilezione per le proteine e per l’healty, oltre alla spiccata volontà di contribuire con la propria dieta al miglioramento delle sorti del pianeta, tanto che già oggi, 5,1 milioni di italiani dichiarano di alimentarsi a spreco zero, 2,8 si definiscono reducetariani e 1,4 sono i cosiddetti climatariani (ovvero coloro che usano prodotti a basso impatto Co2). È la fotografia scattata dal “Rapporto Coop 2023-Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani”, dell’Ufficio Studi di Ancc-Coop (l’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori.
Per l’ortofrutta i consumi calano del 15%
In questo contesto, se è sempre più articolata l’identità alimentare della parte economicamente e culturalmente più attrezzata del Paese, nell’ultimo anno sono raddoppiati quanti dichiara di aver perso ogni riferimento identitario abbandonando anche i dettami della cultura tradizionale, delle tipicità e del territorio. Una deriva che potrà continuare nei prossimi mesi e metterà in discussione il concetto di alimentazione italiana e dieta mediterranea, a partire dal consumo di frutta e verdura: -15,2% il consumo negli ultimi due anni e per il 16% degli italiani si ridurrà ancora.
Info più dettagliate su Rapporto Coop 2023