CITRUS GREENING, SI STUDIA COME CONTRASTARE L’INGRESSO DELLA MALATTIA IN ITALIA

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Ieri, presso il CREA-OFA di Acireale, si è svolta con successo una riunione operativa in preparazione all’evento regionale sull’HLB, concordato durante l’ultima riunione del 12 luglio a Catania e coordinata dal Distretto Agrumi di Sicilia.

L’Huanlongbing (HLB), noto come Citrus Greening, rappresenta una grave minaccia per l’agrumicoltura in Europa, e quindi anche nel nostro Paese, per questo è fondamentale il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale agrumicolo siciliano e delle Istituzioni di riferimento.

La campagna di informazione è già in corso in Sicilia, in primis attraverso la distribuzione di migliaia di manifesti informativi su tutto il territorio agrumetato, a cura delle parti coinvolte nel progetto, con il coordinamento del Distretto Agrumi di Sicilia e il sostegno delle organizzazioni di categoria Cia Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confcooperative Sicilia e FruitImprese Sicilia e la collaborazione del Saaf (Department Agricultural Food Forest Sciences) dell’Università di Palermo, il Di3A dell’Universitá di Catania, il Crea, il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, Copagri Sicilia, il Servizio fitosanitario regionale e lotta all’agropirateria dell’Assessorato regionale, la Federazione Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Sicilia, con il materiale scientifico a cura di PreHLB.

L’evento, pianificato per il 27 ottobre a Catania, mira quindi a contrastare l’ingresso in Italia di questa malattia, causata da batteri del genere Candidatus Liberibacter, e a implementare misure di contenimento.

Ci si confronterà anche con gli altri Paesi Europei, in modo sinergico e risolutivo.

Sebbene, infatti, non siano stati ancora rilevati batteri HLB nell’Unione Europea, il rischio di introduzione è reale. Questo rischio è dovuto alla continua circolazione di merci e persone, compreso l’importazione non regolamentata di materiale di propagazione di agrumi da paesi in cui la malattia è presente.

L’HLB ha avuto origine nel sud-est asiatico e, poco più di un decennio, si è diffusa in varie aree agricole, causando significative perdite economiche in Cina, negli USA e in Brasile. 

La sopravvivenza e la diffusione su larga scala di questi batteri sono garantite dalla presenza di due insetti vettori: Trioza erytreae e Diaphorina citri. Entrambi questi insetti sono stati segnalati nel territorio europeo, nelle isole Azzorre e nelle isole Canarie. Attualmente, solo Trioza erytreae è stato rilevato nella penisola Iberica.

Gli organizzatori ringraziano i partecipanti e colgono l’occasione per rilanciare un appello all’assessore all’Agricoltura Sammartino, al ministro delle Politiche Agricole Lollobrigida e al sottosegretario D’Eramo, responsabile dei problemi fitosanitari, per unirsi agli sforzi.    

“La sensibilità e l’interesse dimostrati da coloro che hanno preso parte all’incontro ci spingono a lavorare ancora più duramente per affrontare con successo la sfida del batterio HLB – dichiara la presidente del Distretto Agrumi di Sicilia Federica Argentati – e contribuire così alla salvaguardia del settore agrumicolo siciliano. Proprio dalla Sicilia parte questo percorso che, naturalmente, si spera possa essere condiviso anche da altri territori agrumati del nostro Paese. Stiamo facendo questo importante sforzo di coesione per mettere in evidenza un problema trasversale, importante per la filiera agrumicola”. 

Presenti all’incontro di ieri anche i riferimenti delle organizzazioni di categoria situate nelle sedi territoriali delle provincie agrumetate siciliane. 

L’appuntamento del 27 ottobre sarà cruciale per definire azioni concrete.

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