CABINA DI REGIA DI CONFAGRI, GIANSANTI: “RICERCA E INNOVAZIONE PER RILANCIO”. LOLLOBRIGIDA: “PUNTARE SU QUALITÀ”

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Confronto tra i protagonisti dell’ortofrutta al Macfrut: quasi una cabina di regia nazionale, grazie alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida.

Confagricoltura ha riunito imprese private, cooperazione, Mercati generali, unione di OP (Italia Ortofrutta) e Grande distribuzione (COOP) per fare un punto su un settore in difficoltà tra aumento dei costi, calo dei consumi, cambiamento climatico , inflazione e aumento dell’import ma che resta strategico per il suo peso nell’economia nazionale, per l’occupazione, vero protagonista nell’export e come simbolo del made in Italy nel mondo.
“Dare al consumatore quello che desidera, un prodotto di alta qualità e buono. Lo stiamo facendo, non è una sfida impossibile, ma occorre accelerare su ricerca e innovazione per recuperare spazi di mercato, lavorando sulla pianificazione e come sistema”, è il messaggio del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
La dinamica della domanda finale delle famiglie ha evidenziato un calo dei consumi in quantità rispetto al 2021 dell’1,7% per la frutta e del 5,2% per gli ortaggi. Ancora peggiore la performance se paragonata al 2020, con un calo del 2,6% per la frutta e dell’8,5% per gli ortaggi (dati Ismea). In buona sostanza, l’effetto inflattivo si è fatto sentire nel 2022 anche sul carrello ortofrutticolo della spesa delle famiglie italiane e sembra proseguire anche nel 2023. “E’ una grande opportunità essere qui oggi – ha detto l’amministratore delegato di Coop Italia, Maura Latini – perché insieme dobbiamo trovare delle soluzioni e un modello che guardi al futuro. I consumi sono già modificati: tengono bene i prodotti più innovativi, che addirittura crescono nelle vendite. Occorre intercettare velocemente nuove tendenze e necessità e trovare una grande strategia comune, facendo attenzione anche ai prezzi”.
“Sul fronte dei mercati, il 2022 è stato un anno in cui tutto sommato le esportazioni hanno tenuto, ma importiamo più di quanto esportiamo – ha spiegato il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi – Questo significa che abbiamo perso competitività. Siamo ancora leader per mele, uva da tavola, kiwi, pesche nettarine. Non è un caso, sia perché sono più adatti al trasporto sia perché hanno avuto più innovazione. Quindi dobbiamo puntare a un prodotto che abbia una sua distintività, perché quello di massa ci vede perdenti anche rispetto ai paesi con costi di produzione più bassi”.
“ll nostro è un tessuto fatto di imprese piccole e piccolissime, che vivono questa situazione in grande difficoltà – ha aggiunto il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini – C’è un margine da recuperare per far emergere il ruolo dell’Italia sulla piazza mondiale: dobbiamo lavorare per aumentare la produzione italiana sui mercati, ma anche per avere una logistica migliore”. “Dobbiamo andare verso la ricerca e l’innovazione, – ha detto il presidente di Italia Ortofrutta, Gennaro Velardo – recuperando anche un po’ rispetto al passato per stare davvero sul mercato. Anche sulla comunicazione dobbiamo fare attenzione a non dare messaggi fuorvianti, ma lavorare in modo coordinato”. “Questa è sicuramente la crisi più complessa e difficile degli ultimi tre decenni – ha sostenuto il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini – Clima, manodopera, accesso al credito sono le voci su cui sono necessarie misure d’urto, programmi e progetti che ci mettano nelle condizioni di reagire. Poi sicuramente noi non ci salveremo senza ricerca: grazie al PNRR abbiamo risorse mai viste nella nostra storia, dobbiamo investire con partner alleati e università”. “Stiamo lavorando per cercare di spendere bene le risorse del PNRR, per valorizzare le filiere puntando sulla qualità, vero punto di forza dell’Italia agroalimentare – ha concluso il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida – Presteremo attenzione ai temi che sono stati sollevati in questo incontro: la ricerca, innanzitutto, ma anche la manodopera e l’innovazione per reagire ai cambiamenti climatici che non sono una novità di oggi”. “Confido che temi esposti qui saranno approfonditi dal Governo per valorizzare davvero un settore che rappresenta un quarto del totale della produzione agricola nazionale. – ha concluso Giansanti – Noi continueremo a fare la nostra parte”. (Red)

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