PUGLIESE DICE ADDIO A CONAD? IL COMMENTO SUI SOCIAL DI FRASSOLDATI APRE IL DIBATTITO

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“Forse ci siamo davvero. Il tira-e molla tra Francesco Pugliese e il Conad sembra arrivata davvero ai titoli di coda, nonostante le smentite di facciata”, scrive Lorenzo Frassoldati, direttore del Corriere Ortofrutticolo sui social.

“L’impresa che il manager tarantino riconsegna ai soci dopo 20 anni è un colosso della distribuzione italiana, prima per quota di mercato, con tante soluzioni innovative a partire dall‘e-commerce e da una MDD top come ‘Sapori e dintorni’. Pugliese”, osserva Frassoldati, “è stato un manager rampante e di successo, visionario, coraggioso con l’acquisizione di Auchan, abile nel disinnescare la conflittualità coi sindacati, molto diverso nello stile di comando e nella sostanza dai soliti manager cooperativi. Voleva diventare il numero 1 nella distribuzione cooperativa e c’è riuscito. Un vero cavallo di razza tra tanti dirigenti-burocrati, con avanzamenti di carriera disegnati da percorsi politici. Sull’ortofrutta aveva idee chiare, non le mandava a dire. A un nostro evento dei PROTAGONISTI DELL’ORTORUTTA a Matera anni fa disse che “l’ortofrutta ha un’immagine un po’ sfigata” , che “non sa comunicare i suoi valori“, che “non sa fare lobby“. Analisi perfetta. Personalmente ricordo il suo entusiasmo quando diversi anni fa sposò in pieno il progetto di un salone innovativo dell’ortofrutta a Milano, progetto poi tramontato per il defilarsi dell’ente Fiera lombardo. La sua è una eredità importante, pesante, difficile da raccogliere e gestire mentre tutti i modelli di business devono fare i conti con la rivoluzione tecnologica e digitale, a partire dal largo consumo. Una volta risolti gli ultimi problemi con la sua azienda, per Pugliese si aprono tante strade. Più che un altro incarico operativo importante, mi sembra perfetto per un ruolo politico-istituzionale di alto livello, ad esempio la presidenza nazionale di Confcommercio (dove è già vicepresidente) una volta che l’attuale presidente a vita Carlo Sangalli avrà deciso di passare la mano. Ma è solo una mia supposizione”.

Il commento di Frassoldati alla notizia ha ricevuto diversi commenti sui social, specialmente su facebook e linkedin, con un “like” anche dallo stesso Francesco Pugliese. C’è chi condivide e si congratula per l’analisi del nostro direttore, come fa Roberto Chiesa, direttore commerciale di Romagnoli, “con una supposizione finale che condivido”, aggiunge Nazario Battelli, vice presidente del

Non mancano i giudizi più perplessi o critici: Massimo Scodavolpe, consulente ortofrutticolo per la grande distribuzione scrive su Linkedin, parlando di Pugliese: “Sicuramente avra i suoi meriti e ne conosco le capacità, seguendolo nei vari commenti su questa piattaforma. Rimane il fatto, però, che il bagno di sangue conseguente l’assorbimento della catena Auchan, ed i p.v. rifiutati passati di mano a imprenditori di “dubbie” capacità, sia un neo di non poco conto. Per il resto… auguro un in bocca al lupo”.

Federico Alberizzi azzarda un’ipotesi: “Essendogli passato vicino vicino, credo sia riduttivo pensare Pugliese in Confcommercio. Lo vedrei molto bene a governare Esselunga… Caprotti avrebbe fatto carte false”.

Diverso il parere invece di Marzia Diolaiti: “Il Sole 24 Ore riportava esattamente che il cambio di vertice troverà concretezza con i rispettivi atti normativi di Conad e di Legacoop. L’articolo è una “sviolinata” imbarazzante. Nessuno toglie i meriti ma non è tutto oro quello che luccica. Credo che non ci saranno ondate di lacrime per il cambio vertice”.

Riguardo ai commenti rilasciati sui social Frassoldati replica: “Ringrazio gli amici per i commenti. A chi parla di “sviolinata” rispondo in positivo: se uno è bravo, e i fatti lo dimostrano, perchè dirlo è una sviolinata? Trovatemi un altro manager del mondo cooperativo che possa presentare un bilancio simile e poi ne riparliamo. Parliamo sempre dei manager privati, una volta tanto accendiamo i riflettori sulla cooperazione che ha tanti settori in cui eccelle – e di cui si parla poco – non solo il largo consumo, ma l’ortofrutta, il vino, le costruzioni. Concordo con l’amico Federico Alberizzi che Francesco Pugliese sarebbe certamente all’altezza di guidare un colosso privato come Esselunga. Magari il vecchio Caprotti ci avrebbe pensato, adesso bisogna capire che ne pensa la figlia Marina Caprotti alla guida del primo retailer privato italiano e alle prese con un 2022 problematico. La prima semestrale è stata ‘lacrime e sangue’ , aspettiamo i conti finali dell’anno. Comunque continuo a pensare che Pugliese abbia il phisique du role perfetto anche per #Confcommercio che, non dimentichiamolo, è la più grande rappresentanza d’impresa in Italia, associando oltre 700.000 imprese con un peso straordinario nell’economia del Paese”.

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