FAENZA: UN INCONTRO PER FRONTEGGIARE LA BATTERIOSI DEL KIWI

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Mettere in atto azioni specifiche volte a fronteggiare la batteriosi del kiwi, che rischia di avere un impatto economico decisamente pesante se non sarà adeguatamente contrastata: è quanto si propone il Progetto di ricerca, promosso dalla Regione Emilia Romagna e coordinato dal CRPV, che è stato presentato questa mattina, alle 11.30, a Faenza (Ravenna).

 

L’incontro si è tenuto all’Azienda agricola Valgimigli Fabio, in via Sarna 98. Sin dalla comparsa dei primi casi, in Emilia Romagna si è registrata un’ampia sensibilità nei confronti di questa fitopatia con un’efficace sinergia e convergenza di intenti e risorse tra pubblico e privato per sostenere interventi urgenti finalizzati a combattere la malattia.

L’obiettivo generale del progetto è innanzitutto acquisire conoscenze tecniche e scientifiche per supportare idonee misure di prevenzione e controllo della fitopatia; in particolare, si punta a chiarire alcuni aspetti ancora poco conosciuti del suo ciclo biologico e dei danni provocati. Si vuole poi analizzare gli effetti delle diverse tecniche colturali sull’insorgenza della malattia e sulla sua virulenza, sperimentare un’ampia serie di preparati ad azione diretta sul batterio, selezionare microrganismi antagonisti ed approfondire la patogenicità e le condizioni di sopravvivenza del batterio su piante ottenute mediante micropropagazione.

Infine, il progetto si pone l’obiettivo, non meno importante, di appurare le implicazioni economiche legate alla possibile diffusione della malattia e le conseguenze in termini di abbattimenti degli impianti di actinidia e di costi di produzione. Numerosi e qualificati i centri di ricerca pubblici e privati coinvolti che si occuperanno delle linee di ricerca individuate sotto la guida scientifica del Prof. Raffaele Testolin dell’Università di Udine e con il coordinamento tecnico-operativo del CRPV.

L’importanza degli argomenti ha incoraggiato una apprezzabile sinergia tra professionalità e risorse pubbliche e private, nell’ambito della quale le attività di ricerca ipotizzate sono state pienamente condivise dal sistema produttivo emiliano-romagnolo. Anche grazie a questa piena condivisione dei contenuti scientifici, si è potuto registrare, aspetto non secondario in questo periodo di grave difficoltà economiche, il pieno sostegno al progetto da parte di importanti Organizzazioni di Produttori ed Istituzioni romagnole: Agrisol, Apo Conerpo, Apofruit, Banca di Credito Cooperativo Ravennate & Imolese, Banca di Credito Cooperativo Romagna Occidentale, CCIAA Forlì – Cesena, CCIAA Ravenna, Centro Attività Vivaistiche, Consorzio Agrario Forlì – Cesena – Rimini, Consorzio Agrario Ravenna, Consorzio Kiwigold, Eur.o.p.fruit, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Granfrutta Zani, Gruppo Salvi, Minguzzi Spa Consortile, Orogel Fresco, Pempacorer, Unitec. Sono poi in fase di definizione accordi di partnership con altre importanti realtà del territorio.

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