I PORTI PUGLIESI (BARI, TARANTO E BRINDISI) FANNO SISTEMA PER COMBATTERE LA CRISI

Condividi

I porti pugliesi fanno sistema. Le tre autorità portuali di Bari, Taranto e Brindisi intendono mettersi assieme per combattere la crisi e battere la concorrenza. Ogni porto, tuttavia, avrà le proprie caratteristiche: Bari specializzato nel traffico passeggeri (due milioni l’anno), Taranto focalizzato sulle merci, Brindisi un ibrido tra scalo turistico e di altri servizi.

 

Secondo l’assessore regionale ai Trasporti della Puglia Guglielmo Minervini “sono state poste le basi per a nascita di Porti di Puglia. Un unico sistema portuale con tre grandi moli Taranto, Brindisi e Bari che movimenta 53 milioni di tonnellate di merci e 2,5 milioni di passeggeri l’anno. Si tratta di un passaggio che segna una forte discontinuità con il passato. La sinergia è possibile. Le amministrazioni dei porti hanno smesso di essere in competizione fra loro ragionando per la prima volta come un unico sistema”.Lo si legge sul sito del Corriere della Sera.

 

Se Brindisi, per la sua posizione di mezzo è un porto polifunzionale, scalo passeggeri per il Mediterraneo e soprattutto per la Grecia, scalo industriale in particolare per il carbone delle centrali Enel e per l’industria di tutto il Salento, l’altro fronte caldo è quello di Taranto. Terzo porto italiano per traffico merci dopo Genova e Trieste, specializzato sia nel siderurgico che negli idrocarburi e soprattutto nel transhipment dove quest’anno a causa di alcuni problemi organizzativi, l’operatore taiwanese Evergreen ha chiuso alcune linee spostandole al Pireo (leggi news).

“Si tratta di un trasferimento temporaneo” assicura Sergio Prete, presidente dell’autorità portuale tarantina.

“Stiamo risolvendo i problemi organizzativi che denunciava l’operatore e presto dovremmo riavere le linee trasferite. Nonostante questo però, grazie al recupero degli ultimi mesi, dovremmo chiudere il 2011 alla pari dell’anno scorso con circa 700 mila containers e 34 milioni di tonnellate di merce movimentata”.

A Taranto però l’attuale è già passato e si guarda al futuro. “Dal prossimo anno – continua Prete – partiranno i lavori per trasformare Taranto in un porto di terza generazione con la costruzione di una piastra che offrirà tutti i servizi logistici legati alle merci e in particolare all’alimentare e all’automotive. E stiamo lavorando all’intermodalità che sarà una carta vincente. Abbiamo fatto uno studio e un container che arriva a Taranto, trasferito su un’altra nave per il nord Europa raggiunge Amburgo in circa sette giorni. Trasferito su un treno raggiunge Monaco in appena 34 ore”.

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE