Le vendite al dettaglio in Italia sono rimaste ferme ad agosto rispetto al mese precedente per un calo tendenziale dello 0,3%, il quarto consecutivo. Lo comunica l’Istat. Nella media del trimestre giugno-agosto 2011 l’indice è diminuito dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con luglio 2011, le vendite di prodotti alimentari aumentano dello 0,3%.
Quelle di prodotti non alimentari diminuiscono dello 0,1%. Rispetto ad agosto 2010, le vendite di prodotti alimentari aumentano dell’1,6%, mentre quelle di prodotti non alimentari scendono dell’1,2%. Nel confronto su base annua, le vendite della grande distribuzione crescono dello 0,5%, quelle delle imprese operanti su piccole superfici diminuiscono dello 0,9%. Nei primi otto mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, l’indice grezzo diminuisce dello 0,7%. Le vendite di prodotti alimentari segnano un incremento dello 0,1% e quelle di prodotti non alimentari una diminuzione dell’1%.
Nella grande distribuzione, le vendite crescono del 2,6% tendenziale per i prodotti alimentari e diminuiscono dell’1,4% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici, le vendite segnano un calo in entrambi i settori merceologici: -0,3% per i prodotti alimentari e -1,1% per quelli non alimentari. Nel mese di agosto 2011, tra le tipologie di imprese della grande distribuzione, si rileva un aumento tendenziale dello 0,4% per gli esercizi non specializzati e dell’1,1% per quelli specializzati. All’interno dei primi, gli esercizi a prevalenza alimentare aumentano dell’1,4%, mentre quelli a prevalenza non alimentare diminuiscono del 4,7%. Tra gli esercizi a prevalenza alimentare, i discount registrano l’aumento piu’ sostenuto (+3,5%), mentre gli ipermercati segnano una flessione dello 0,9%. Nella media del periodo gennaio-agosto 2011, le vendite degli esercizi non specializzati diminuiscono, in termini tendenziali, dello 0,9%, quelle degli esercizi specializzati aumentano dell’1,8%.
Sui dati rilevati dall’Istat il presidente di Confagricoltura Mario Guidi (nella foto) commenta: “Il fatto che l’Istat indichi un ulteriore calo degli acquisti di generi alimentari nei negozi tradizionali ed una ben maggiore crescita in supermarket e discount indica chiaramente come l’agricoltura debba rafforzare il suo potere contrattuale per dialogare più efficacemente con la grande distribuzione”.
“Un percorso di rafforzamento – prosegue Guidi – che parte dalla vitale necessità per gli imprenditori agricoli di distribuire in maniera più equilibrata il valore nella filiera, oggi sbilanciato verso l’ultima fase. Per farlo è necessario che le imprese del primario crescano, sia in termini dimensionali, sia di valore aggiunto e stringano con le industrie alimentari alleanze sempre più articolate. Questa è la chiave per garantire ai consumatori prodotti di qualità certa e costante con prezzi accessibili a tutti”.