LA VICENDA COOP-CELOX ESPLODE SULLA GRANDE STAMPA QUOTIDIANA TRA IMBARAZZATI SILENZI E RETICENZE

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Mentre siamo qui a Matera per la premiazione dei Protagonisti dell’ortofrutta italiana, una grande festa per il settore e in particolare per il Sud – con la solita assenza del ministro Martina o di suoi rappresentanti benché tutti invitati, ovviamente – la vicenda Coop-Celox, con la delibera dell’Antitrust che ha condannato per la prima volta il colosso distributivo per violazione dell’art. 62 e abuso di posizione dominante, è esplosa anche sulla stampa quotidiana.

Ricapitolando: eravamo stati noi ad anticipare la notizia su www.corriereortofrutticolo.it martedì scorso (leggi news) poi ne avevamo scritto anche sul Resto del Carlino (essendo la Celox di Cesena), poi avevamo chiesto a vari esponenti del settore un commento. Ricevendone in cambio, come scrivevamo  mercoledì scorso (leggi news) un “silenzio assordante”.

Quasi nessuno aveva osato intervenire, anche soltanto per segnalare la novità di una sentenza che squarciava davvero il velo di ipocrisia da sempre esistente nei rapporti tra un grande retailer (il maggiore  in Italia) e un piccolo fornitore che lavorava pressoché in esclusiva per la catena, come tantissimi altri. Da sottolineare l’atteggiamento dell’informazione di settore, in particolare di un sito facente capo alla proprietà olandese, che aveva quasi nascosto la notizia salvo poi dare con grande evidenza solo la reazione furente della Coop. Una bella strizzata d’occhio alla grande catena cooperativa, con un messaggio implicito: qui avete degli amici.

Ma per fortuna c’è chi, come noi, si dedica anche a dare le notizie, non solo a nasconderle. La vicenda Celox  con la clamorosa sentenza dell’Antitrust giunge all’attenzione della redazione di Report (Rai 3) e Milena Gabanelli, collaboratrice anche del Corriere della Sera, scrive un articolo a tutta pagina sul grande quotidiano milanese, ripreso anche sul giornale on line (www.corriere.it) e sicuramente adesso metterà in cantiere anche un servizio televisivo.

Lo abbiamo scritto e qui lo ripetiamo. Le sentenze sono sempre individuali e circoscritte: la vicenda Coop-Celox nasce e finisce lì, vietato generalizzare. Però tutti nel settore sanno come vanno le cose nei rapporti con la Gdo: c’è chi si comporta bene, chi male, chi così così. E quando Coop nella sua replica scrive che gli sconti richiesti ai fornitori sono frutto di “libera negoziazione” non fa una affermazione ma scrive una battuta pronta per Maurizio Crozza. Dei prezzi dell’ortofrutta tutti parlano e straparlano spesso senza sapere niente. Dei rapporti tra Gdo e fornitori non si parla quasi mai anche se i prezzi nascono proprio all’interno di quei rapporti. Che non sono idilliaci, anche se pubblicamente tutti fanno finta di volersi bene.

A fronte dell’imbarazzato silenzio di tanti esponenti del settore, sta l’ancor più imbarazzante silenzio delle organizzazioni agricole, anche di quelle che tutte le settimane lamentano che i prezzi di frutta e verdura triplicano dal campo alla tavola “anche per effetto delle distorsioni di filiera”.

E l’episodio oggetto della sentenza dell’Antitrust non rappresenta una distorsione di filiera?
L’episodio poteva chiudersi all’interno dell’informazione di settore, ma non è stato così. E’ finito all’attenzione della grande informazione generalista ed è un bene. Sicuramente sarà un segnale importante per tutti, in primo luogo per i grandi retailer. L’art. 62 c’è e può essere invocato per sanzionare comportamenti scorretti da parte di quei colossi distributivi che pretendono di fare il bello e il cattivo tempo coi fornitori, umiliandoli con le loro richieste e vanificando investimenti  e capacità imprenditoriali, fino a far chiudere le imprese. Alla faccia dei codici etici e dei buoni pensierini scritti sulla carta. Poi infine l’ultima lezione, valida per tutto il mondo agricolo e non solo quello dell’ortofrutta. Con i poteri forti (Gdo, Ministero, Regioni etc) si può anche stare con la schiena diritta, non sempre in ginocchio a raccogliere le briciole che cadono giù dal tavolo. Ovvio che di fronte alle richieste della catena con cui lavori, e che magari è anche il tuo principale cliente, non si tratta mai ad armi pari. Però c’è un limite a tutto. Ovviamente, seguiremo da vicino gli sviluppi della vicenda e siamo aperti a quanti vorranno portarci la loro testimonianza.


Lorenzo Frassoldati
Direttore Corriere Ortofrutticolo
l.frassoldati@alice.it

 

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