“Per le ciliegie si sta verificando un accavallamento produttivo che sta determinando un forte deprezzamento. Anche perché le piante, molto cariche, hanno tanti frutti di pezzatura inferiore ai 22 millimetri, quindi non commercializzabili”.
Roberto Bolla, titolare della Bolla Ferdinando SRL, importante azienda veronese attiva in vari areali della provincia scaligera (di circa 3.500 tonnellate la produzione annuale), inquadra così la stagione cerasicola.
“In Puglia, ma anche in Veneto e in Emilia Romagna, parecchi magazzini sono stati costretti a chiudere alcuni giorni rifiutando il conferimento dei produttori che già sono in difficoltà a causa di costi di produzione e mancanza del personale per la raccolta”, afferma.
“In questi momenti solo chi è organizzato riesce a sopravvivere – aggiunge Bolla -. La programmazione in vendita ma anche in campagna è determinante, così come l’aggiornamento varietale è una prerogativa fondamentale: negli ultimi anni le richieste da parte della GDO in termini di calibro e grado brix si sono fatte più esigenti. Gia da qualche anno, infatti, parecchie catene richiedono calibri dai 24 mm in su e determinate varietà, mentre altre addirittura inseriscono la referenza solo dal 22-25 maggio, puntando su varietà a polpa soda tipo le sorelle Sweet o Giorgia”.
La stagione 2022 nel veronese è iniziata leggermente in anticipo, con la raccolta delle prime ciliegie sotto serra attorno al 2-3 maggio. Complice il bel tempo, le varietà precoci come Bigarreau, Early Bigi, Early Star sono già state tutte raccolte, confezionate e inviate ai clienti.
“La campagna proseguirà fino a fine luglio – prosegue Bolla – Attualmente stiamo raccogliendo materia prima delle colline veronesi , poi tra una decina di giorni ci sposteremo fino a 800 metri in Lessinia, la montagna veronese, dove staccheremo le prime Kordia, Regina e Mora di Verona”.
L’azienda è proprietaria del marchio “Ciliegie della Lessinia”. E tutta la produzione viene venduta tramite canali GDO, discount compresi.
Mirko Aldinucci
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