STUDIO CSO-BESTACK: SU PERE AUMENTA L’USO DI CASSETTE IN PLASTICA RIUTILIZZABILE

Condividi

Realizzare una banca dati sull’utilizzo delle diverse tecnologie di confezioni in ortofrutta così da poter definire trend oltre a individuare eventuali correlazioni tra pack e valore alla produzione e al consumo. Sono questi i principali obiettivi dello studio dal titolo “Le confezioni in ortofrutta” condotto dall’Osservatorio Confezioni in Ortofrutta, nato dalla collaborazione tra CSO e Bestack.

Dopo un periodo di rilevazione di 4 anni (dal 2011 al 2014 compreso) su un campione costituito da soci del CSO rappresentativo del 3% della commercializzazione italiana di ortofrutta, si osserva un aumento percentuale dell’utilizzo di imballaggi in plastica riutilizzabile (RPC), in particolare sul canale estero, a fronte di un leggero calo nell’uso del cartone.

Nell’ambito di Interpera (tenutosi a Ferrara dal 19 al 21 novembre scorsi), il direttore del CSO Elisa Macchi ha presentato alcuni risultati emersi dallo studio strettamente legati al confezionamento del prodotto pera. In questo caso, il campione delle aziende intervistato rappresenta circa il 50% del sistema organizzato italiano.

Considerando tutte le tipologie distributive osservate – tradizionale, estero e GDO – nel periodo in esame il numero di imballaggi è rimasto quasi invariato, da 9.815.074 del 2011 a 10.039.802 del 2014, con un aumento anno su anno del 20% tra 2013 e 2014 dopo una caduta del 15% nel biennio precedente. “Da quanto emerso dall’analisi, il numero di confezioni non varia in base alla produzione commerciale dell’anno in esame; anzi, nei casi in cui si osserva un aumento della produzione per contro si verifica una contrazione del numero di confezioni”, spiega Macchi. Analizzando il tipo di imballaggio per canale distributivo si nota che in quello tradizionale predominano le cassette in legno, nonostante un lieve calo (dall’81% del 2011 al 77% del 2014). L’utilizzo del cartone è passato dal 12 al 18%, mentre, se nel 2011 erano pressoché assenti gli imballaggi in RPC, lo scorso anno il loro utilizzo è stato pari al 10% delle pere confezionate. Sul canale estero – di cui il campione rappresenta il 38% del totale di pere esportate – predominano le confezioni in cartone anche se dal 2011 al 2014 la loro presenza è scesa dal 61 al 50% in favore di quelle in plastica riutilizzabile (dal 34 al 41%). L’uso delle cassette di legno, invece, è relegato a meno del 10% dei casi. Infine anche per la distribuzione organizzata nazionale si osserva una progressiva sostituzione del cartone (passato dal 52 al 39% in 4 anni) a vantaggio della plastica riutilizzabile (dal 43 al 52%).

In generale, finora è già stato fatto molto ma i propositi per l’avanzamento degli studi condotti dall’Osservatorio sono tanti: in primis la volontà di allargare il campione così da costruirne uno maggiormente rappresentativo e poter analizzare casi aziendali con specifiche politiche commerciali e vari gradi di utilizzo delle diverse tipologie di imballaggio. “L’intenzione, infatti, è stabilire una connessione economica tra tipologia di imballaggio utilizzato e valore aggiunto creato alla produzione”, conclude Macchi.

Chiara Brandi

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE