"Sono molto soddisfatto della prima riunione del Gruppo Giovani di Fedagromercati per l’elevato numero dei partecipanti all’incontro, più della metà degli aderenti, e per l’interesse dimostrato nei confronti del Gruppo, sia da chi era presente sabato sia da chi, impossibilitato a venire, ha dimostrato lo stesso grande coinvolgimento e fiducia nell’iniziativa".
Questo il commento di Jacopo Montresor (nella foto), Coordinatore Rappresentante del Gruppo Giovani Fedagromercati – articolazione di Fedagromercati dedicata ai giovani operatori ortofrutticoli sotto i 42 anni di età – in seguito alla prima riunione del neonato gruppo, tenutasi sabato all’interno del Centro Agro Alimentare di Bologna (CAAB) ed iniziata con il saluto del Presidente di Fedagromercati Nazionale, Valentino Di Pisa.
"Nonostante il Gruppo sia nato solo da poche settimane – aggiunge Montresor – il mondo degli operatori grossisti ha dimostrato sin da subito il suo appoggio nei confronti del progetto. In più l’atteggiamento propositivo di chi ha aderito mi fa ben pensare che nei prossimi mesi continueremo a raccogliere adesioni da parte di altri giovani operatori appartenenti ai mercati associati alla federazione, ma anche da parte degli operatori fuori dal sistema di Fedagromercati che rientrino nel limite dei 42 anni di età, perché quello che ci interessa è fare sistema, creando un gruppo forte e coeso che agisca nel settore agroalimentare come il solo rappresentante di tutti i giovani operatori grossisti sul territorio nazionale".
"Durante questo primo incontro- ha agiunto Montresor – ci siamo confrontati sulle tematiche più varie: dal tema più conosciuto degli orari massacranti della nostra professione al tema più innovativo dell’utilizzo di internet e dei social network per creare una rete informativa e sociale fra i grossisti; ma il punto principale espresso da tutti i partecipanti alla riunione è stato quello di voler far sentire la nostra voce non tanto dal sistema Fedagromercati, con cui siamo costantemente in contatto, ma soprattutto e specialmente dagli attori politico-istituzionali del settore agroalimentare, perché sono gli operatori grossisti che reggono in piedi i mercati agroalimentari di tutta Italia e la nostra voce deve essere ascoltata".
