ARANCE, PANNITTERI: “TAROCCO NEI PUNTI VENDITA DALL’8 DICEMBRE. SULL’EXPORT PUNTIAMO AL 15%”

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I volumi di arance Tarocco torneranno nella media, anche se con un calo delle pezzature sul precoce, nelle raccolte tra dicembre e gennaio. A sostenerlo è Aurelio Pannitteri (nella foto), patron dell’omonima azienda di Belpasso (Catania), che comunque si dice piuttosto ottimista sulle prospettive per la stagione agrumicola 2015-2016.

 

“Dopo i notevolissimi cali di volumi dello scorso anno, con ammanchi di merce anche del 30-40%, quest’anno prevediamo che i quantitativi torneranno nella media”. L’op siciliana prevede così di ritornare a un raccolto regolare, sulle 30mila tonnellate. “L’avvio della campagna è positivo. Il clima ci sta aiutando. Sulle pezzature speravamo un po’ più di equilibrio. Invece sul Tarocco precoce prevediamo che il 65-70% del prodotto avrà calibri medio-piccoli mentre il restante 30-35% sarà medio-grande. A febbraio però le produzioni medio-tardive dovrebbero registrare calibri più grandi”.

L’imprenditore catanese poi annuncia che “per la festa dell’Immacolata dell’8 dicembre saremo presenti nei nostri punti vendita con le prime Tarocco. Il prodotto si presenta bene. Non è ancora pigmentato ma, anche confidando nelle escursioni termiche annunciate nei prossimi giorni, avremo di certo un prodotto di ottima qualità”.

Quest’anno il calendario non dovrebbe inoltre essere così corto come lo scorso anno, quando a Pasqua il prodotto era praticamente esaurito. “Per il 2016 puntiamo ad arrivare almeno a fine maggio-inizio giugno”, afferma Pannitteri, che come ogni anno punterà molto anche sul brand “Rosaria”, che sta dando notevoli soddisfazioni commerciali. “Da questa stagione saremo anche nei punti vendita della catena Carrefour, dopo aver effettuato un test a marzo, con buoni risultati. Oltre allo sviluppo del brand come azienda ora puntiamo molto a incrementare l’export, che oggi rappresenta circa il 5% del giro d’affari. Quest’anno vogliamo raggiungere il 15%, focalizzandoci sui Paesi europei e sulla Scandinavia”.

Se tutto sembra procedere al meglio con il Tarocco, così non sembra per la varietà Moro. “Purtroppo ci sono pochi quantitativi e di calibro molto piccolo. Questa situazione è dovuta anche ai pochi investimenti che si stanno effettuando su questa cultivar – sottolinea Pannitteri. Non c’è rinnovamento da parte delle aziende. Ci sono agrumi di Moro vecchi di 40 anni”. L’imprenditore siciliano lancia quindi un appello: “Invito i produttori a tornare ad investire su questa tipologia di arancia. Le richieste sul mercato ci sono, ma sono pochi, troppo pochi, i produttori che fanno qualità (spuntando tra l’altro buoni prezzi) su questa specie. Servono nuovi investimenti e nuove piantagioni”.

Sulla Tristeza Pannitteri afferma: “I nosri associati già negli anni scorsi hanno convertito i terreni con nuove produzioni che già stanno andando in produzione. Ma per chi non ha la forza di ripartire – conclude – il virus ha colpito duro, mettendo in ginocchio molti piccoli produttori”.

Emanuele Zanini

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