1,2 MILIARDI PER I CONTRATTI DI FILIERA. GRANDI OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE, ECCO COME

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Tra le numerose misure previste per le imprese agricole nell’ambito del PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) c’è, come noto, un interessante capitolo dedicato ai Contratti di filiera.

Il bando per accedere ai finanziamenti è stato pubblicato lo scorso aprile dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. La dotazione finanziaria della misura è pari a 1 miliardo e 203 milioni di euro e il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 24 ottobre (qui il link per scaricare il bando: httpss://www.politicheagricole.it/V_bando_Contratti_Filiera). Possono presentare domande di finanziamento le imprese che operano nella produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e agroalimentari che sottoscrivano un accordo di filiera, in ambito multiregionale, per la realizzazione di un programma “integrato” che sia a carattere interprofessionale e abbia rilevanza nazionale. Per conoscere più da vicino le potenzialità di questo strumento che rappresenta una validissima alternativa ai bandi dei Piani di Sviluppo Regionale, parliamo con uno dei consulenti con maggiore esperienza nella partecipazione a tali bandi, l’agronomo Manlio Cassandro (nella foto).

Com’è stata la risposta delle imprese a questo bando?
“Direi molto buona. Le imprese hanno capito la valenza del bando e le grandi opportunità che apre. Praticamente. Attualmente stiamo lavorando a ben 20 progetti di filiera per conto di aziende che operano in tutte le regioni italiane, ad eccezione della sola valle d’Aosta, per una richiesta di finanziamenti che ammonta complessivamente a oltre 600 milioni di euro. Quanto alle filiere coinvolte, andiamo dal grano duro alla zootecnia, dall’ortofrutta al latte al florovivaismo, e c’è pure un progetto per la valorizzazione dei vini biologici”

Perché lei crede così tanto nello strumento dei contratti di filiera?
“Sono un convinto fautore della programmazione di filiera, che mette insieme soggetti imprenditoriali, amministrazioni pubbliche ed enti di ricerca e universitari in una progettualità di ampio respiro. Il bando redatto dal Ministero delle Politiche agricole presenta poi un ulteriore punto di forza, ovvero un periodo di attuazione dei programmi di quattro anni, più ampio rispetto a quello previsto nei bandi dei Psr. Si tratta di un arco temporale che consente alle imprese di programmare e realizzare specifiche attività di ricerca, così come di pianificare campagne di comunicazione più articolate ed efficaci. Altra questione fondamentale è l’aspetto finanziario: la valutazione da parte delle banche nei progetti di filiera viene fatta ex ante, non post. Anche in fase di realizzazione dei progetti, i controlli sono eseguiti dagli istituti bancari che concedono il credito e non dal ministero”.

Su quali leve strategiche dovrebbero a suo avviso puntare i progetti di filiera?
“Una leva vincente è quella di presentare progetti in linea con i principi di sostenibilità, ambientale, economica e sociale definiti dalla strategia green della Farm to fork voluta dalla Commissione Europea. La nostra progettualità ha scelto di puntare molto sulle attività di ricerca e formazione, due asset fondamentali per accrescere la competitività delle filiere. Consiglio poi di prevedere nei progetti grande spazio alle attività di promozione, specie con azioni specifiche pensate per il pubblico giovanile, a partire dalla creazione di specifici canali di e-commerce per consentire alle produzioni di eccellenza di cui la regione è ricca di raggiungere anche paesi lontani”.

Manca poco alla chiusura del bando. Che aspettative ci sono?
“Il bando ministeriale a mio avviso è stato scritto molto bene e non presenta particolari criticità. Ciò che mi aspetto è ora una valutazione oggettiva e non di natura politica, che venga fatta cioè rispettando esattamente i criteri previsti dal bando. Il grande attivismo di svariati studi e società di consulenza su tutto il territorio nazionale porterà alla presentazione di un considerevole numero di istanze. Per le imprese interessate c’è ancora tuttavia un po’ di tempo utile per partecipare e credo sia un’occasione da non perdere”. (Red)

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