IL PROGETTO “DOLCE PASSIONE” CRESCE A 3 CIFRE E PUNTA FORTE SULL’ESTERO

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Il progetto “Dolce Passione” cresce nei numeri e punta forte sull’estero. Il piano dedicato all’omonimo brand del cocomero a buccia nera, l’unico tutto made in Italy, nato due anni fa e divenuto Consorzio lo scorso anno, oggi registra una crescita delle superfici del 400%, passate dai 60 ettari iniziali ai 320 di questa campagna.

Si tratta di un cambio di passo evidente e programmato che ha portato ad una vera e propria impennata delle produzioni: dalle iniziali 3mila tonnellate si stima che quest’anno si arriverà a 18-20mila tonnellate. Di questi volumi una fetta crescente sarà destinata a varcare i confini nazionali: si punta infatti a destinare all’export il 20-25% del prodotto commercializzato, come sottolinea il direttore del consorzio Luciano Trentini. I Paesi principali sono Germania e Francia, ma anche il resto dell’Europa è un mercato ricettivo. A testimoniarlo le numerose richieste di incontri B2B ricevute da diversi Paesi nel corso in questi giorni a Macfrut.

Alla sfida del mercato estero guarda quindi con sempre più interesse il Consorzio che conta cinque soci del settore: quattro di questi – Alma Seges, Cico-Mazzoni Srl (ultimo in ordine di tempo ad aderire al consorzio), Lorenzini Naturamica e Ortofrutta Castello – si dedicano alla produzione ed alla commercializzazione del cocomero, mentre il quinto socio, Lamboseeds, produce il seme della varietà Giotto che ha dato origine al sodalizio.

Ripartita la produzione: si arriverà fino a settembre inoltrato

Per affrontare questa sfida commerciale, il gruppo di imprese ha predisposto una programmazione della produzione in grado di coprire un ampio arco temporale che ha preso il via in questi giorni per giungere fino alla fine di settembre. Il cocomero “Dolce Passione” ha la peculiarità di avere una buccia nera, sottile, di elevata qualità, che si colloca nel segmento delle pezzature midi (3-6 kg). Ha una polpa di colore rosso intenso, croccante, di un tenore zuccherino elevato di ottima conservabilità. I cocomeri Dolce Passione sono a disposizione dei consumatori per un periodo di oltre cinque mesi, nell’esclusiva cultivar Giotto. Questo è possibile grazie all’attività di miglioramento genetico realizzata in Italia, coltivata solo sul territorio nazionale, con tecniche diversificate (serra, piccolo tunnel, pieno campo, poi ancora serra) che garantiscono il lungo periodo di commercializzazione.

“Pensiamo che la riuscita del progetto sia dovuta anche alla attenta programmazione effettuata da uno staff tecnico qualificato che ha permesso di rispettare i tempi come da programma, in linea con quanto concordato con gli uffici commerciali di ogni singola imprese”, spiegano dal consorzio, che per l’occasione ha presentato le ultime novità in un evento organizzato al Macfrut, a cui hanno partecipato tra gli altri, Luciano Trentini, direttore del consorzio, il presidente Roberto Castello (Ortofrutta Castello), Carmine Alfano (Alma Seges), Stefano Rossi (Lorenzini Naturamica), Matteo Mazzoni (Gruppo Cico-Mazzoni), Sandro Colombi (Lamboseeds).

Il programma 2024 ha previsto la messa a dimora di circa 320 ettari di cocomeri, e ad oggi è perfettamente rispettato. Come premesso, i quantitativi che si prevedono di ottenere sono stimati in circa 18-20.000 tonnellate, il doppio rispetto ai quantitativi commercializzati nel 2023. L’anguria Dolce Passione, sul mercato già dai primi di maggio, proviene dalle coltivazioni in serra fredda della Sicilia. Le raccolte proseguiranno poi con le produzioni della Puglia, Campania, Lazio, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna Veneto Lombardia.

Al lavoro per varianti a polpa gialla e arancione

Sebbene il progetto sia nato da poco, l’innovazione e la ricerca varietale prosegue spedita: nel corso dell’evento in fiera a Rimini, infatti, Sandro Colombi di Lamboseeds ha annunciato che il consorzio sta lavorando per selezionare, produrre e infine commercializzare diverse varianti di Dolce Passione anche a polpa gialla (oltre alla buccia) e arancione, mantenendo alta qualità. Siamo ancora tuttavia in una fase sperimentale: per lo sviluppo e definizione di queste varianti ci vorrà una decina d’anni.

Nei loro interventi, Mazzoni, Rossi, Castello e Alfano hanno spiegato di aver creduto fin da subito nel progetto per l’alta qualità garantita e con l’aggregazione di più aziende specialiste come valore aggiunto. “Con Dolce Passione – è stato sottolineato – gareggiamo nella Serie A dell’ortofrutta. Abbiamo iniziato un percorso che ci sta già dando grandi soddisfazioni. Il futuro non può che effere luminoso”.

L’anguria Dolce Passione, infine, è un prodotto a tutto pasto come conferma lo chef Mauro Spadoni che ha realizzato una serie di ricette ad hoc con il prodotto, rinnovando in fiera la sua proposta culinaria. Le ricette dello chef sono disponibili sul sito del Consorzio, on line proprio in questi giorni, dove è possibile essere aggiornati sulle novità e sull’attività del Consorzio.

Emanuele Zanini

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